Le scale a chiocciola: come sceglierle

di Redazione Picenotime

lunedì 25 marzo 2019

Ristruttura casa e risparmia spazio

Quando si ha una casa da ristrutturare, ci si sforza di trovare tutte le soluzioni che consentano di ottimizzare lo spazio e le risorse (economiche e strutturali) a disposizione.

In abitazioni distribuite su due o più piani, la soluzione migliore per limitare l’occupazione dei volumi a disposizione è senza dubbio rappresentata dalle scale a chiocciola.

Rispetto ad una scala tradizionale, infatti, quella a chiocciola consente di occupare molto meno spazio, nel piano di partenza e in quello di arrivo. È, quindi, la soluzione più adottata quando ci si occupi di progettare o riprogettare case dalle superfici e dai volumi ridotti.

Attenzione, però, perché i prodotti di design oggi disponibili sul mercato fanno di questo tipo di scala una scelta di arredamento di classe: ecco, quindi, che la ritroviamo non solo per collegare un piano terra ad un “sotto tetto”, ma anche laddove superfici e volumi maggiori sarebbero sì disponibili, ma ingegnere o architetto e committente scelgono appositamente questa soluzione per dare dinamicità agli spazi interni.

Affidarsi ad un professionista

Le scale a chiocciola non sono tutte uguali; anzi!

Vi sono diversi elementi sui quali è possibile intervenire in fase di progettazione, per caratterizzare e personalizzare il prodotto finito, rendendolo unico o, comunque, adattandolo alla casa in cui sarà istallato e ai gusti e alle esigenze del cliente finale.

Tutte le opzioni, però, dovranno essere valutate attentamente, seduti a tavolino con un professionista (un ingegnere o un architetto e il progettista – produttore), per essere certi di realizzare o acquistare un prodotto che possa rispondere alle esigenze e ai limiti imposti dalla casa in cui la scala sarà alla fine montata.

Fattori come l’effettivo spazio a disposizione, i punti di appoggio o di ancoraggio e altri elementi tecnici dovranno essere valutati attentamente, affinché la scala a chiocciola possa essere, una volta installata, utilizzata in tutta sicurezza.

Configurazione quadrata o tonda

Detto questo, tuttavia, chi voglia installare a casa propria una scala a chiocciola potrà scegliere diversi elementi caratterizzanti.

La pianta, innanzitutto, la quale potrà essere a configurazione rotonda o quadrata. Se alcune volte, la scelta è dettata dal foro, in altri casi, come nelle nuove installazioni o nei soppalchi, si può serenamente scegliere per l’una o per l’altra anche solo in base al proprio gusto.

Esteticamente, si può preferire l’una o l’atra, anche se le forme arrotondate piacciono in genere di più rispetto a quelle squadrate (ma non è una regola, ovviamente); funzionalmente parlando, invece, la configurazione quadrata offre una maggiore base di appoggio e quindi una maggiore comodità al piede e consente di recuperare tutti gli spazi a ridosso delle pareti.

Il diametro sarà dettato, da un lato, dalle dimensioni del foro sul piano di arrivo, dall’altro dalle norme di legge, che stabiliscono (UNI 10804 del 1999) un minimo di 100 cm per le piante quadrate e di 110-120 cm per le piante rotonde. Questo per le misure minime, mentre le dimensioni massime possono arrivare a 240 cm o più, quando lo spazio lo consenta.

Materiali luminosi

Un elemento imprescindibile della scala a chiocciola è la ringhiera, la quale può essere fissata lateralmente o sul gradino, riducendo, in quest’ultimo caso, l’ingombro totale della scala, ma anche lo spazio a disposizione per transitare da un gradino all’altro.

Entro i limiti dell’altezza a disposizione, l’alzata (lo spazio tra un gradino e l’altro) può essere liberamente scelta, tenendo conto di una regola precisa: al diminuire dell’alzata (quindi, al crescere del numero di gradini), aumentano la comodità, ma anche l’ingombro. Viceversa, al crescere dell’alzata, i gradini saranno meno “pratici”, ma diminuirà l’ingombro e, in seconda battuta, aumenterà la luminosità.

Questo ultimo concetto, infatti, è fondamentale, parlando di scale a chiocciola.

Uno dei difetti che viene unanimemente riconosciuto a questo elemento funzionale e decorativo allo stesso tempo, è proprio la scarsa luminosità. Questo problema è però attenuabile, con la scelta dei materiali.

Tra le soluzioni più hi-tech, infatti, sta avendo un certo successo la scala in vetro o in altri materiali trasparenti, come il plexiglass o il metacrilato, che lasciano passare tutta la luce disponibile, in un senso o nell’altro.

Chi, invece, preferisca materiali tradizionali può optare per il legno, il ferro, l’alluminio, … o per una loro combinazione (classica è, infatti, la scala con piantone centrale in ferro e gradini in legno).


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