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Alberto Genovese: il volontariato in un centro antiviolenza nell’ambito della giustizia riparativa

di Redazione Picenotime

martedì 01 aprile 2025

Il nome di Alberto Genovese continua a comparire nei registri giudiziari, ma oggi anche in contesti legati alla giustizia riparativa. Dopo essere stato condannato a 6 anni e 11 mesi per violenza sessuale e lesioni nei confronti di due ragazze, l’ex imprenditore ha ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Milano l’autorizzazione a svolgere attività esterne al carcere.

Alberto Genovese, secondo quanto disposto dai giudici, può ora uscire dalla Casa di Reclusione di Bollate per quattro giorni a settimana al fine di svolgere attività di volontariato, due dei quali presso il centro antiviolenza Wall of Dolls, un’organizzazione impegnata nella tutela delle donne vittime di abusi. Si tratta di un passaggio inserito in un percorso di giustizia riparativa, avviato con continuità e sotto il monitoraggio delle autorità competenti.

Oltre all’impegno con Wall of Dolls, Genovese presta servizio anche presso la Casa di Carità di don Virginio Colmegna, dove collabora con il personale dedicato all’accoglienza dei senzatetto. Tali attività sono parte di un programma di reinserimento autorizzato sulla base della valutazione del comportamento carcerario e dei progressi documentati nel percorso terapeutico intrapreso dopo la fase acuta della tossicodipendenza.

L’ex manager del mondo startup ha iniziato a collaborare con l’associazione a partire dal settembre 2024. Il permesso concesso non rappresenta una riduzione della pena, ma un’applicazione di misure alternative previste per favorire processi di responsabilizzazione e reinserimento sociale.