Curiosità
di Redazione Picenotime
Un pericolo alle porte che ci accompagnerà a lungo, quasi
come una spada di Damocle sulle nostre teste, probabilmente per tutto
l’inverno. Una nuova chiusura è una minaccia che spaventa i mercati, da sempre
molto volatili e per questo sensibili a stravolgimenti di tale genere.
Nelle scorse settimane si è già assistito a quello che potrebbe accadere con
una chiusura: il rischio di una seconda ondata ha avuto conseguenze inevitabili
sulle principali Borse e sui mercati europei, soprattutto per quello che
riguarda la diffusione della pandemia in paesi quali Francia, Regno Unito,
Spagna, Irlanda e Danimarca.
Crollano le Borse alle loro aperture, una serie di lunedì (giorno nel quale riparte
il mercato delle azioni) che vengono definiti, con poca fantasia ma in modo
abbastanza esplicativo, ‘neri’, richiamando alla mente quel famoso martedì 20
ottobre 1929 quando a New York crollò la Borsa dando il via alla Grande Depressione.
Investire sulle azioni dal web
Ebbene i rischi ci sono; certo non di un dramma economico
come quello del 1929, ma comunque di un crollo della Borsa. Va detto tra
l’altro che in caso di lock down imminente le nuove tecnologie potrebbero
venire in soccorso: oggi è infatti possibile investire sulle azioni anche
direttamente in rete, con una connessione ad internet.
Un iter semplificato, come si può vedere sul sito Borsamercato.com, che apre le porte a tanti investitori online. Il vantaggio è quello di
non avere bisogno di intermediari tradizionali fisici, niente banche né
promotori; si può gestire tutto in autonomia, avendo magari l’accortezza
iniziale di presentarsi ai nastri di partenza con un minimo di competenze.
La paura per nuovi lock down influisce sui mercati
Il web
potrebbe essere la spinta per gli investimenti in azioni in questo finale di
2020, un anno che sarà tristemente ricordato a lungo e non certamente per
questioni positive. Dopo il panico che ha caratterizzato i mercati a marzo con
annessa paura di recessione sui principali mercati di mezzo mondo, la paura
torna a bussare con i listini europei che negli ultimi giorni di ottobre
(periodo in cui le voci su un lock down generalizzati hanno iniziato a girare
in quai tutte le nazioni del vecchio Continente) sono scesi in modo
vertiginoso, toccando il minimo storico da 5 anni a questa parte.
Un periodo pieno di incognite quindi, un’incertezza che notoriamente non è in
alcun modo apprezzata dai mercati, che anzi in fasi storiche di questo genere
tendono a non reagire nel migliore dei modi.
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