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Gioco pubblico, una ricerca sottolinea la centralità del divertimento nella sua crescita

di Redazione Picenotime

venerdì 30 agosto 2024

Gli italiani giocano soprattutto per divertirsi. È questo che emerge dalla ricerca condotta da SWA IGT: la pensano così 5 milioni di italiani. 



L’equazione, almeno per gli italiani, è semplice: gioco uguale divertimento. Per cinque milioni di nostri connazionali, infatti, giocare è un passatempo divertente e piacevole, tanto da essere inserito dal 5% anche tra le cose più divertenti da fare nel tempo libero.

Lo rileva la ricerca condotta da SWA IGT, dal titolo “Giocare da grandi. Le rilevazioni dell’Osservatorio sul gioco pubblico”, presentata nelle scorse settimane a Roma. Al suo interno si leggono statistiche utili per comprendere meglio come gli italiani guardano e si approcciano al gioco: il 47% di essi, infatti, associa il divertimento al denaro da spendere e, in genere, si spende almeno 70 euro l’ora.

Tra i divertimenti più gettonati ci sono le scommesse, che rispondono soprattutto alla richiesta di adrenalina, di sfida al destino, di brivido, ma a raccogliere un bacino sempre più vasto di utenti sono anche i migliori casinò online del web, che hanno rivoluzionato il modo di intendere il gambling. Accessibili in qualsiasi momento, disponibili da computer così come da cellulare, queste piattaforme hanno ormai fatto braccia in un pubblico eterogeneo, che ha trainato il comparto verso numeri record negli ultimi anni.

Un comparto che adesso, però, ha bisogno di aggiornamenti, di una veste più moderna, soprattutto per quanto riguarda le norme e le leggi che lo regolano. Ne è convinta Elisabetta Poso, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, che a margine della presentazione della ricerca ha dichiarato: “Da tempo si parla di riordino del gioco fisico e noi siamo chiamati a fornire supporto al legislatore per tutto ciò che occorre al corretto dimensionamento dell’offerta del gioco sul territorio. L’offerta, come sempre, va considerata in relazione alla domanda. E su certi temi si ragiona senza emotività, bensì con confronto reciproco e unanimità nel prendere le giuste decisioni”. Parole confermate anche dal Direttore Generale di ADM, Roberto Alesse, che ha evidenziato il peso del gioco pubblico nell’economia italiana, sottolineato gli oltre 12 miliardi di euro finiti nelle casse dell’erario solo nel 2023.

Tra le sfide del futuro riordino c’è innanzitutto l’omologazione territoriale dell’impianto legislativo, una mossa importante per superare la frammentarietà della regolamentazione italiana e porre il comparto finalmente al passo con i competitors europei. Lo ha sottolineato, a margine della presentazione, anche Giuseppe Melis, Professore ordinario di Diritto tributario presso l'Università Luiss "Guido Carli" di Roma: “Risulta essenziale stabilire regole chiare e durature per promuovere un mercato sano e competitivo". Altri nodi da scogliere sono quelli della tutela dei soggetti vulnerabili, un obiettivo primario che si raggiunge guardando alla sicurezza e alla trasparenza, e infine la lotta contro il gioco illegale.

Tante le carte sul tavolo, insomma. Tante le sfide che secondo Alesse si vincono con una maggiore collaborazione con gli enti locali. Sfide che hanno un obiettivo in particolare: quello di rendere il gioco un divertimento, sempre più sicuro, trasparente e responsabile.