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Pubblicità online: se non funziona per le piccole aziende non è (solo) colpa dei budget

di Redazione Picenotime

lunedì 09 giugno 2025

Quando non ottengono buoni risultati con la pubblicità online le attività locali, e più in generale le aziende di piccole dimensioni, tendono a dare la colpa soprattutto al budget: non aver potuto destinare le cifre giuste alle sponsorizzate sui social media, alle campagne su Google è la giustificazione più comune per ritorni sugli investimenti iniziali poco o per nulla soddisfacenti e, spesso, per smettere di puntare sui canali a pagamento. I motivi reali per cui le piccole imprese falliscono con la pubblicità online, però, sono ben altri.

Tre errori che le piccole aziende fanno con la pubblicità online e come evitarli

Tra le principali ragioni che fanno sì che la pubblicità online non funzioni per le realtà più piccole ci sono investimenti poco coerenti con gli obiettivi da raggiungere. Anche tra quelli digitali ci sono, infatti, canali più adatti a certi tipi di messaggi piuttosto che ad altri e che performano meglio nel far compiere alle persone certe azioni piuttosto che altre. Una sponsorizzata su Facebook o su Instagram, per esempio, può funzionare meglio per dare visibilità alla propria attività locale e far conoscere il tipo di prodotti o servizi che offre piuttosto che per far aumentare le visite fisiche in negozio. All’ultimo scopo possono funzionare di più campagne Google che mostrino la propria attività tra le prime consigliate quando l’utente cerca sulle Mappe una friggitoria con menù dedicato alle specialità locali, per esempio. Una campagna display può essere molto efficace per promuovere sconti, offerte o promozioni speciali o più in generale per attrarre traffico verso il proprio sito. Esempi come quelli appena fatti mostrano l’importanza di definire gli obiettivi dei propri investimenti in pubblicità digitale prima di scegliere i canali a cui indirizzarli: è solo in questo modo che si possono ottimizzare budget digitali, come si accennava, spesso molto esigui nel caso delle attività locali.

Un altro errore fatale che le attività locali tendono a fare con la pubblicità online è non rivolgersi a degli esperti per curare le campagne, preferendo piuttosto il fai da te. Gli strumenti messi a disposizione dalle piattaforme come Google a chi vuole investire in attività a pagamento sembrano facili e intuitivi nell’utilizzo e possono convincere le piccole imprese che ci vuole poco a iniziare. Prima di avviare una campagna, però, bisogna definire una serie di aspetti strategici che contribuiscono alla sua buona riuscita e, anche una volta avviata, va monitorata ed eventualmente rivista: task di cui non dovrebbe occuparsi il proprietario dell’antica osteria di famiglia che non ha conoscenze specifiche nel settore e molte altre cose di cui occuparsi invece durante la giornata. Rivolgersi a un consulente Google Ads è consigliabile per cominciare a investire in pubblicità online in maniera mirata, efficace e senza sprecare tempo e denaro.

Rivolgersi a esperti di campagne digitali è il “segreto” per far funzionare la pubblicità online

Un vero esperto di Google Ads, per altro, saprà convincere la piccola impresa che investire sui singoli canali nel digitale serve a poco se non si ha strategia più olistica e a trecentosessanta gradi. Tra i motivi per cui la pubblicità online non funziona per le piccole aziende c’è, infatti, che queste tendono a considerare l’annuncio su YouTube o il banner su un sito di informazione locale come attività isolate e pretendono che portino risultati da sole. Come sanno ormai bene gli addetti ai lavori, invece, è il complesso delle attività a pagamento e organiche svolte che rendono davvero efficaci le strategie digitali.