Sicurezza nelle officine meccaniche e corretta gestione dei rifiuti oleosi
di Redazione Picenotime
mercoledì 05 giugno 2024
La sicurezza nelle officine meccaniche rappresenta un tema cruciale, non solo per la tutela dei lavoratori, ma anche per la salvaguardia dell'ambiente.
Tra i vari aspetti da considerare, la gestione dei rifiuti oleosi riveste un ruolo di primaria importanza. Gli oli esausti, prodotti dalle attività di manutenzione e riparazione dei veicoli, costituiscono una delle principali fonti di inquinamento.
Questi rifiuti, se non correttamente gestiti, possono provocare gravi danni ecologici e sanitari.
Tipologie di rifiuti inquinanti nelle officine meccaniche
All'interno delle officine meccaniche si producono diverse tipologie di rifiuti inquinanti. Tra questi, gli oli esausti rappresentano una delle componenti più pericolose. Gli oli minerali, lubrificanti e idraulici, utilizzati per il funzionamento dei motori e delle macchine, diventano rifiuti oleosi dopo l'uso. Questi oli possono contenere metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e altre sostanze tossiche.
Altri rifiuti inquinanti comprendono:
filtri dell'olio, impregnati di olio e altre sostanze contaminanti.
Stracci e segatura contaminati, utilizzati per pulire e assorbire gli sversamenti di olio.
Batterie al piombo, contenenti acido solforico e piombo.
Liquidi refrigeranti e antigelo, spesso contenenti glicole etilenico e altre sostanze pericolose.
Questi rifiuti, se non adeguatamente gestiti, possono contaminare il suolo e le acque, mettendo a rischio la salute pubblica e la biodiversità.
Pericolosità dei rifiuti oleosi
I rifiuti oleosi rappresentano una minaccia significativa per l'ambiente e per la salute umana. L'olio esausto contiene sostanze chimiche nocive che possono infiltrarsi nel terreno e nelle falde acquifere. I metalli pesanti, come il piombo e il cadmio, possono accumularsi negli organismi viventi, causando effetti tossici lungo tutta la catena alimentare. Gli idrocarburi policiclici aromatici sono noti per le loro proprietà cancerogene e mutagene.
L'inalazione dei vapori di olio esausto e il contatto diretto con la pelle possono provocare irritazioni, allergie e altre patologie. Inoltre, l'olio versato accidentalmente su superfici calde o fiamme libere può causare incendi, aumentando il rischio di incidenti sul luogo di lavoro.
Obblighi di legge per la gestione dei rifiuti oleosi
La normativa italiana ed europea impone specifici obblighi per la gestione dei rifiuti oleosi nelle officine meccaniche. Il Decreto Legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale) stabilisce le linee guida per la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.
Raccolta e stoccaggio
I rifiuti oleosi devono essere raccolti e stoccati in contenitori appropriati, etichettati e resistenti alla corrosione. Le officine devono disporre di vasche di sicurezza per prevenire sversamenti accidentali. Le vasche di sicurezza, realizzate in acciaio o materiale plastico ad alta resistenza, devono avere una capacità adeguata a contenere almeno il 110% del volume del contenitore più grande stoccato.
Trasporto
Il trasporto dei rifiuti oleosi deve avvenire attraverso vettori autorizzati e muniti di apposita documentazione (formulario di identificazione dei rifiuti). È essenziale garantire che i contenitori siano ben sigillati e che non ci siano perdite durante il trasporto.
Smaltimento
Gli oli esausti devono essere smaltiti presso impianti autorizzati, in grado di trattare e recuperare questi materiali. Il processo di rigenerazione permette di trasformare l'olio esausto in nuovo olio lubrificante, riducendo l'impatto ambientale.
Materiali ed equipaggiamenti per la sicurezza
Le officine meccaniche devono adottare misure preventive per garantire la sicurezza dei lavoratori e prevenire la dispersione di inquinanti nell'ambiente. Tra gli equipaggiamenti necessari troviamo:
Vasche di sicurezza
Le vasche di sicurezza sono fondamentali per lo stoccaggio degli oli esausti. Devono essere posizionate in aree specifiche, lontano da fonti di calore e dotate di sistemi di contenimento per evitare sversamenti. È importante effettuare controlli periodici per verificare l'integrità delle vasche e la presenza di eventuali perdite.
Dispositivi di protezione individuale (DPI)
I lavoratori devono utilizzare dispositivi di protezione individuale, come guanti resistenti agli oli, occhiali di protezione e tute impermeabili. Questi DPI proteggono da contatti accidentali con sostanze pericolose e riducono il rischio di incidenti.
Sistemi di ventilazione
Le officine devono disporre di adeguati sistemi di ventilazione per prevenire l'accumulo di vapori nocivi. L'aria deve essere continuamente ricambiata per mantenere un ambiente salubre.
Kit di assorbimento e contenimento
In caso di sversamenti accidentali, le officine devono essere dotate di kit di assorbimento, contenenti materiali come segatura, stracci e assorbenti specifici per oli. Questi materiali permettono di intervenire rapidamente e contenere i danni.
Procedura di smaltimento degli oli esausti
Il corretto smaltimento degli oli esausti segue una procedura rigorosa, che include diverse fasi.
Raccolta
Gli oli esausti vengono raccolti in contenitori appropriati subito dopo l'uso. È essenziale evitare la miscelazione con altri rifiuti per garantire la possibilità di rigenerazione.
Stoccaggio
Fusti, bidoni e cisterne utilizzati per la raccolta degli oli devono spesso essere a loro volta conservati per periodi di tempo più o meno lunghi prima di essere avviati allo smaltimento. Anche questo step del ciclo di vita dei rifiuti oleosi richiede accorgimenti particolari: nello specifico, i contenitori vanno posizionanti preferibilmente all’interno di apposite vasche di contenimento/di raccolta per prodotti infiammabili e sostanze corrosive; queste vasche, realizzate in materiale plastico o metallico, prevengono qualsivoglia sversamento accidentale trattenendo le sostanze liquidi di scarto nell’apposito scomparto situato sotto alla griglia rimovibile.
Trasporto
Il trasporto degli oli esausti verso gli impianti di smaltimento deve avvenire tramite vettori autorizzati. È necessario compilare il formulario di identificazione dei rifiuti, che accompagna il carico fino alla destinazione finale.
Rigenerazione e smaltimento finale
Gli impianti di smaltimento rigenerano gli oli esausti, separando le impurità e restituendo olio lubrificante riutilizzabile. Le sostanze non rigenerabili vengono trattate e smaltite in conformità con le normative ambientali.
Normative di riferimento
La gestione dei rifiuti oleosi si basa su una serie di normative italiane ed europee:
Decreto Legislativo 152/2006. Regola la gestione dei rifiuti e stabilisce i criteri per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.
Regolamento (UE) n. 1357/2014. Definisce le caratteristiche dei rifiuti pericolosi.
Direttiva 2008/98/CE. Stabilisce il quadro giuridico per la gestione dei rifiuti nell'Unione Europea.
Queste normative obbligano le officine meccaniche a seguire pratiche di gestione sicure e rispettose dell'ambiente, garantendo la tracciabilità dei rifiuti e minimizzando il rischio di contaminazione.
La gestione dei rifiuti oleosi nelle officine meccaniche rappresenta una sfida complessa, ma imprescindibile per garantire la sicurezza dei lavoratori e la tutela dell'ambiente. L'adozione di misure preventive, l'uso di attrezzature adeguate e il rispetto delle normative vigenti costituiscono le basi per una gestione efficace e responsabile. La corretta raccolta, stoccaggio, trasporto e smaltimento degli oli esausti non solo riduce l'impatto ambientale, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro sicuro e salubre.
Fonti

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