L’Ascoli 2005/06: quando onorò la serie A

di Redazione Picenotime

sabato 11 marzo 2023

Tralasciando il 2006/07, anno in cui l’Ascoli retrocedette in serie A senza praticamente dare segnali di rinascita, è giusto ricordare le parentesi belle di una squadra che, comunque, nella sua storia ha fatto sognare i propri tifosi. Senza andare troppo nel tempo, si può analizzare l’Ascoli 2005/06 quando, in un campionato di altissimo livello, fini addirittura decima.

La difesa dell’Ascoli 2005/06

Quando l’Ascoli salì in serie A, nessun bookmaker scommise sulla salvezza della squadra marchigiana. Nemmeno i portali come slotmachine-gratis.it, seppur esperti di casinò e roulette come si intuisce dal nome, potevano pronosticare un campionato di questo livello. Ma, si sa, spesso le sorprese sono dietro l’angolo.

Del resto, con il senno di poi, si intuisce come quella era davvero una ottima squadra. In porta c’è Ferdinando Coppola mentre in difesa ci sono nomi come Christian Del Grosso, Daniele Adani (sì, il commentatore della BoboTv), Gianluca Comotto (ex capitano del Torino), Mirko Cudini e Massimo Paci. Una difesa molto robusta e di esperienza che, tra l’altro, all’esordio riuscì a fermare il Milan imponendo ai rossoneri un 1 a 1 che ancora oggi viene ricordato.

Il centrocampo dell’Ascoli 2005/06

A proposito di Milan, prima di andare avanti, è giusto ricordare come il mister fosse Marco Giampaolo, ex allenatore del Diavolo che, però, nel capoluogo milanese non ha lasciato degli ottimi ricordi. Ma questa è un'altra storia.

Se la difesa ascolana era di buonissimo livello, il centrocampo, però, oggettivamente, era il reparto in cui brillavano le stesse. In particolare due erano i nomi di alto livello – almeno per chi deve salvarsi – che facevano tremare gli altri team: Pasquale Foggia e Michele Fini. Uno mancino, il primo, uno destro, il secondo, che, però, giocavano a piedi ‘invertiti’, come si dice in gergo: nel senso che Foggia giocava a destra e Fini a sinistra.

Le riserve erano di tutto rispetto: Domenico Giampà e Ivano Della Morte. In mezzo al campo, la qualità abbondava: il cileno Nicolas Cordova a dettare le geometrie con Domenico Cristiano e Roberto Guana a legnare in mezzo al campo.

L’attacco dell’Ascoli 2005/06

A leggere, oggi, questi nomi fa davvero impressione. Perché, magari, erano arrivati troppo giovani ma a distanza di anni si può intuire come il reparto avanzato fosse davvero di una qualità considerevole. Primo tra tutti Fabio Quagliarella, attaccante che poi è passato alla Juventus, al Napoli e alla Sampdoria. Buono anche il croato Igor Budan che, nonostante fosse molto alto, aveva una tecnica e una scioltezza davvero niente male.

Niente male anche Saša Bjelanović ma c’è un nome che ha stuzzicato la fantasia di tanti: Marco Ferrante, ex bomber del Torino che ha disputato la sua ultima stagione in serie A proprio all’Ascoli. Pur arrivando in tarda età, a 35 anni, il bomber ha siglato pur sempre 8 reti. Che, per la serie A dell’epoca, non erano affatto pochi.

Insomma, quell’Ascoli era un mix di talento ed esperienza che, si spera, i tifosi possano rivedere nei prossimi anni. Una strada vincente da ripercorrere.