Akhal-tekè, il cavallo più bello del mondo
di Redazione Picenotime
lunedì 23 settembre 2013
Fra i molti animali domestici che hanno affiancato l'uomo nella sua evoluzione e nella storia, il cavallo ha avuto indubbiamente il ruolo di protagonista. Le radici del suo albero genealogico affondano sino a giungere a circa 60 milioni di anni fa, e sicuramente l’intervento dell'uomo ha influito in modo sostanziale nella sua evoluzione.
Oggi abbiamo un ampio spettro di razze di cavalli e molte altre potrebbero nascere nel futuro. In particolare esistono 250 razze, ma tra queste quella che spicca per bellezza e purezza è sicuramente l'akhal-tekè, un animale straordinario. Definito il "il più bel cavallo del mondo", "l'atleta dal mantello di seta", "il cavallo celeste", "l'unico purosangue veramente puro".
Le origini dell’akhal-tekè si perdono nell’oscurità dei secoli, o persino dei millenni è una delle più belle e antiche razze equine del mondo, più vecchia di quella araba e del purosangue inglese, e discende direttamente dal cavallo turcomanno (oggi estinto). Si pensa che sia originario del Turkmenistan, ex repubblica sovietica dell'Asia centrale, precisamente in un'oasi prospera sorta in mezzo al deserto del Karakum, dove vive la tribù Tekè. La razza rappresenta ancora una rarità, per la diffidenza della popolazione turkmena a vendere il loro tesoro agli stranieri, ha rischiato più volte di scomparire, ma l'intervento nel 1955 di Vladimir Sciamborant ha permesso un lavoro di selezione.
Un cavallo non molto alto (da 1.60 a 1.65 m) ma slanciato, aggraziato, fine, aristocratico, dalle andature flessuose, dalle lunghe gambe, dall'incollatura assai rilevata, con la testa espressiva e il ciuffo quasi inesistente. Il mantello, liscio come seta, è costituito da peli cortissimi e da una pelle sottile, caratteristici i riflessi metallici che, secondo alcuni studi, potrebbero dipendere dalla rifrazione della luce sui singoli peli dotati di una particolare struttura.
Anche Napoleone Bonaparte che fu possessore di ottanta cavalli, tutti di razza araba, di piccola stazza e con il manto bianco o molto chiaro, rimase affascinato dalla bellezza dell’akhal-tekè.
Coraggioso ed esuberante, è stato apprezzato nei secoli per le sue prodigiose doti di fondo e resistenza, adatto per varie discipline: dressage, salto ostacoli, cross quindi per il completo, endurance, trekking. In particolare nel dressage, Absent è stato uno dei cavalli più premiati nella storia dei Giochi Olimpici. La facilità di apprendimento, sommata alla sua straordinaria bellezza, ne fa un animale ricercato anche dai circhi di tutto il mondo.
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