Prima di procedere con l'acquisto di un condensatore elettrolitico è importante valutare la tipologia di componente da scegliere. Difatti in commercio esistono differenti modelli, che vengono suddivisi in due grandi categorie:
La differenza è piuttosto semplice: il condensatore elettrolitico ha un elettrolita al suo interno, mentre il ceramico usa strati di metallo e ceramica come dielettrici.
I condensatori elettrolitici sono presenti in moltissimi impianti, in quanto non sono limitati a una capacità elettrica. Inoltre il modello ceramico non è polarizzato, quindi i due elettrodi non sono positivi. Entrambi hanno la funzione di immagazzinare la carica elettrica e fungere da cella di accumulo.
Quando si acquista un condensatore elettrolitico sono molti gli aspetti da considerare, ma la capacità è uno dei più importanti. Con questo termine si indica la quantità di energia elettrica che può conservare il condensatore. L'obiettivo di questa componente è attenuare gli impulsi e gli sbalzi di corrente, quindi la capacità è una caratteristica fondamentale.
Nel caso di un condensatore elettrolitico la capacità viene segnalata in microfarad, che possono andare da 0,1 μF e 100.000 μF. Invece la tensione operativa può essere fino a 500 volt. A seconda dell’utilizzo del condensatore questo dato può cambiare.
Tra i vantaggi dei condensatori elettrolitici ci sono senza dubbio:
Invece tra gli svantaggi del condensatore elettrolitico c'è
l'impossibilità di essere utilizzato direttamente in circuiti di corrente
alternata, a causa della polarità. In più l'alta dispersione fa sì che questa
componente non possa essere utilizzata per la conservazione a lungo termine
della carica, ma più come filtro intermedio. Infine l'aumentare della frequenza
diminuisce la capacità.
TME Italy
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