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Ascoli, strada verso la Serie B: chance reali e variabili decisive

di Redazione Picenotime


L’Ascoli ha imboccato la stagione con un obiettivo chiaro: stare nel treno di testa del Girone B e giocarsi la promozione fino alla primavera. La base c’è: struttura difensiva solida, qualità nelle palle inattive e una rosa profonda costruita in estate. In questo quadro sono però comunque tante le scelte e i fattori che influenzano l’atteggiamento in campo, l’approccio della stampa e le scommesse serie B online sulle chance di promozione dei bianconeri e dei principali competitor.

Stato dell’arte: classifica, risultati, inerzia mentale

Il primo terzo di stagione ha restituito un’Ascoli stabilmente in zona podio, con un ruolino di marcia da candidata alla promozione. Dopo tredici giornate la squadra bianconera occupa il terzo posto a 28 punti, frutto di un percorso equilibrato tra solidità e continuità.
Tra i risultati più indicativi ci sono le vittorie a Terni (0-2) e a Perugia (0-2), seguite dal netto 0-3 di Livorno, che ha confermato la capacità della squadra di imporsi anche in ambienti complessi. L’ultimo 1-1 interno con il Gubbio ha consolidato la sensazione di una formazione matura, capace di reagire e restare dentro la partita fino all’ultimo.

Chi sposta gli equilibri: profili e specialismi

Il mosaico tecnico dell’Ascoli 2025/26 è costruito su giocatori funzionali e complementari. Gabriele Gori rappresenta il riferimento offensivo ideale: gioco spalle alla porta, capacità di far salire la squadra e fiuto in area. Andrea Rizzo Pinna aggiunge fantasia e precisione sulle palle inattive; Tommaso Milanese offre equilibrio e inserimento; Emanuele Ndoj porta fisicità e corsa tra le linee; Giovanni Corradini gestisce la prima costruzione con ordine; Samuele Damiani dà tempi e pulizia; Abdoul Guiebre spinge costantemente sulla corsia sinistra.
Questa varietà consente all’allenatore di cambiare registro senza snaturare la squadra: possesso ragionato contro blocchi bassi, verticalità rapida quando l’avversario sale.

Cosa decide davvero la corsa

Tre fattori chiave incidono sulla traiettoria verso la Serie B:

  1. Scontri diretti. Nei confronti con le altre big, la gestione delle seconde palle e la copertura del corridoio centrale sono determinanti. L’Ascoli, quando resta corto e ordinato, concede pochissimo.

  2. Fase tra 60’ e 80’. È il tratto in cui i cambi incidono maggiormente: mantenere il baricentro attivo e la pressione dopo le sostituzioni evita di subire il ritorno degli avversari.

  3. Palle inattive. Le punizioni laterali e i calci d’angolo valgono un tesoretto: i bianconeri, con Rizzo Pinna e Milanese in battuta, hanno già sbloccato o raddrizzato più di una gara.

Tattica: piani per blocchi bassi e blocchi alti

Contro blocchi bassi, la chiave è la pazienza. Servono cambi gioco rapidi, ampiezza controllata e inserimenti delle mezzali sul secondo palo. Il tiro da fuori marchio di Ndoj e Milanese diventa un’arma per sorprendere.
Contro blocchi alti, invece, l’uscita pulita sul lato forte è decisiva: attirare la pressione, servire il mediano e verticalizzare subito sul movimento incontro di Gori per aprire varchi alle sue spalle. La qualità del primo controllo in rifinitura separa l’occasione creata da quella sprecata.

Calendario: dove si costruisce la volata

La corsa si gioca su due segmenti. Fino alla sosta invernale, campi pesanti e ritmi intermittenti premiano chi sa “sporcare” la gara e capitalizzare sulle palle inattive. Portarsi alla pausa con una striscia di risultati utili significherebbe consolidare fiducia e distacco.
Dopo gennaio, con il mercato e la ricalibratura delle rose, diventa decisiva la gestione delle energie e la continuità nei big match. In un girone così compatto, mantenere una media di due punti a partita e un rendimento casalingo elevato può bastare per restare nel primo treno.

Competitor: chi può tenere il passo

Il livello medio del Girone B è salito. Ravenna e Arezzo hanno mostrato continuità e un’idea chiara di gioco, Carpi e Gubbio restano avversari tattici per fisicità e organizzazione, mentre la Juventus Next Gen ha qualità individuali capaci di decidere qualsiasi incontro. La differenza la farà la costanza: l’Ascoli dispone dell’organico e dell’esperienza per mantenersi stabilmente in zona promozione, ma dovrà alzare la percentuale di vittorie negli scontri diretti.

Rischi e opportunità

Il rischio principale riguarda il logorio fisico autunnale: terreno pesante e calendario fitto possono incidere sulla brillantezza di esterni e mezzali. La risposta passa da una rotazione mirata e dalla gestione dei minutaggi dei titolari.
Sul fronte opposto, le opportunità sono chiare: valorizzare le palle inattive, sfruttare la capacità di Guiebre di creare superiorità numerica e mantenere un pressing organizzato nei primi 15 minuti dopo il vantaggio per chiudere subito le partite.

Proiezione: le chance concrete

Alla fotografia di novembre 2025, l’Ascoli presenta credenziali solide per restare nel gruppo di testa e puntare alla promozione. Se aumenterà la resa nei big match, ridurrà i gol subiti da piazzato e manterrà una produzione offensiva costante anche nelle giornate meno brillanti, la Serie B non sarà solo un sogno.
Identità chiara, profondità di gruppo e gestione matura dei momenti: sono i tre pilastri su cui si reggono le squadre che vincono i campionati lunghi. L’Ascoli, per continuità e organizzazione, oggi è esattamente lì nel gruppo di chi può scrivere un finale da protagonista.



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