Cleptomania: scopriamo insieme questa malattia
di Redazione Picenotime
martedì 21 gennaio 2025
Hai mai sentito parlare di cleptomania? Magari hai letto qualcosa al riguardo o ti è capitato di incrociare il termine all’interno di un film o di un libro ma ti sei mai soffermato a chiederti cosa significhi? Gli esperti definiscono la cleptomania quale una condizione complessa che spesso viene fraintesa e additata come un vizio o una “cattiva abitudine” ma in realtà è una patologia riconosciuta che va trattata con il giusto riguardo.
Cosa c’è da sapere sulla cleptomania
Con cleptomania si fa riferimento ad un disturbo del controllo degli impulsi che porta una persona all’irrefrenabile necessità di sottrarre oggetti, spesso di scarso valore e persino totalmente inutili per lei. Il bisogno nasce non dal desiderio materiale quanto più da una spinta interna che sembra impossibile da tenere a bada.
Una delle situazioni più complicate che vive chi ne soffre è il costante conflitto interiore: da una parte si sa che sottrarre un oggetto è sbagliato ma allo stesso tempo l’energia travolgente spinge a farlo.
Dopo aver compiuto l’atto si prova un mix tra sollievo e sensi di colpa. Con il supporto di uno psicologo online si può provare ad affrontare il problema della cleptomania provando ad uscire da un circolo vizioso che difficilmente si riesce a spezzare in autonomia e senza aiuto.
In genere la cleptomania si distingue dal classico furto per questi aspetti:
Non si fa per necessità o desiderio di un determinato oggetto;
C’è grande tensione prima dell’azione mentre a seguire si prova un forte senso di colpa;
Gli oggetti rubati vengono quasi sempre donati o buttati, praticamente mai restano tra le mani del cleptomane;
Non c’è una pianificazione anticipata.
Le cause da conoscere
Che si tratti di una situazione che stai gestendo in prima persona o qualcuno che ti è vicino ti starai chiedendo perché si è sviluppata. Le cause non sono chiare o uguali per tutti ma gli esperti concordano nel notare come alcuni fattori entrino in gioco.
Diversi studi e ricerche hanno evidenziato la modalità con cui gli squilibri di dopamina portano ad una sorta di piacere dato dalla “ricompensa” ma non è da trascurare l’impatto delle esperienze traumatiche o di situazioni di forte stress.
Chi ne soffre non deve sentirsi in colpa, si tratta di una vera e propria malattia inserita all’interno del manuale dei disturbi mentali e catalogato tra quelli del controllo e degli impulsi. Va trattato come una vera e propria patologia con il supporto professionale.
Il modo migliore per affrontarla
Tra le sfide più grandi per chi affronta la cleptomania c’è il senso di vergogna. Il soggetto ha frequentemente il timore di chiedere aiuto sapendo di poter essere giudicato. L’imbarazzo provato porta molti soggetti a tenerlo segreto a tutti i costi, provando ad evitare di essere etichettati quindi come “ladri” o “disonesti”.
In che modo si può affrontare? Sicuramente affidandosi ad un professionista con terapie psicologiche e cognitivo-comportamentale si possono ottenere risultati ottimali, provando nel tempo a gestire gli impulsi che conducono all’atto fisico del furto. Il primo passo però è chiaro: bisogna rompere il silenzio e trovare il coraggio per poter chiedere aiuto.
Se non sei tu in prima persona ad avere questa situazione ma noti che è qualcuno a cui tieni allora evita di giudicarlo e con tanta comprensione prova ad offrirgli uno spazio sicuro provando a spiegare che con l’aiuto di uno psicologo potrebbe migliorare.
Al momento nella nostra società le malattie mentali continuano a non essere considerate sullo stesso piano di quelle fisiche ma soprattutto le nuove generazioni, anche con l’aiuto dei social, promuovono il supporto psicologico con grande naturalezza rendendo le possibilità di guarigione molto più concrete e diffondendo una maggiore consapevolezza.
Se vuoi affrontare un percorso per gestire la cleptomania affidati ad uno psicologo, persino online da remoto troverai professionisti pronti a darti supporto.

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