Cosa vedere e cosa fare ad Ascoli Piceno

di Redazione Picenotime

venerdì 09 luglio 2021

Che si tratti di un fine settimana o di soggiorni più lunghi, visitare Ascoli Piceno consente di vivere un’esperienza davvero unica in uno dei posti più belli di tutto il paese: quel cuore verde incastonato tra le Marche, l’Abruzzo e l’Umbria. Là, dove si trovano quei borghi e quelle cittadine con i nomi meno altisonanti e lontane dal glamour delle località turistiche più ricercate, ma che offrono ai viaggiatori attenti uno spaccato culturale e paesaggistico che ha veramente pochi eguali e, soprattutto, nulla da invidiare. Cerchiamo dunque di fornire in questo articolo alcuni consigli preziosi per chi ha intenzione di recarsi nella nostra regione e si domanda, in particolare, cosa vedere ad Ascoli Piceno.


Le torri

Non tutti lo sanno, ma Ascoli Piceno è conosciuta anche come la città delle cento torri. Risalenti addirittura all’epoca pre-romana, sono disseminate in tutto il territorio e, tra gentilizie e campanarie, risultano in realtà dimezzate rispetto al loro numero originario (si parla addiriturat di oltre duecento torri). La più conosciuta è la Torre degli Ercolani, seguita dalle cosiddette Torri Gemelle. Molte di loro sono oggi inglobate all’interno del nucleo urbano, sia come campanili che come parte di abitazioni private costruite nel centro storico.

Piazza del Popolo

È una delle piazze più note e caratteristiche d’Italia e rappresenta il salotto della città. Ha una particolare forma rettangolare ed è realizzata interamente di travertino, il marmo tipico di questa zona, come del resto quasi tutta Ascoli Piceno. È circondata da un loggiato composto da cinquantanove archi, con portici e merlature. Il travertino della pavimentazione, quando piove, regala un effetto a specchio davvero affascinante. Il centro storico è inoltre disseminato di targhe e incisioni con proverbi, motti e aforismi, che nel periodo umanistico hanno resto Ascoli Piceno la città del “travertino parlante”.

Ponte Romano

Città tra due fiumi, il Tronto e il Castellano, Ascoli è attraversata da un ponte romano risalente al I secolo a.C., ovviamente costruito in travertino. Lungo oltre ventidue metri e alto venticinque, possiede al suo interno un corridoio visitabile, da cui si accede tramite la porta dell’edificio posto al suo fianco. È conservato pressoché integralmente e, per questo motivo, è considerato uno dei ponti romani più rappresentativi d’Italia, per quanto riguarda la tecnica e l’architettura.

Cibo e passatempi

Quando si parla di Ascoli, la prima cosa che viene in mente – almeno dal punto di vista culinario – è naturalmente la famosissima oliva ascolana, già ampiamente nota in epoca romana e vero e proprio simbolo gastronomico della città. È ripiena di carne, impanata e fritta: una prelibatezza unica nel suo genere, che non può mancare nel fritto misto. Tra le cose da assaggiare assolutamente, segnaliamo anche il frustingo, dolce tipico a base di frutta secca e fichi.

Per quanto riguarda invece le cose da fare nella città marchigiana, sicuramente consigliamo una visita alla Pinacoteca Civica e al Museo della Ceramica, dove vengono organizzati anche laboratori per insegnare e tramandare una tradizione che, ancora oggi, si conserva ad Ascoli in ben quindici botteghe presenti nel centro storico. Ma esistono davvero tantissimi passatempi, in grado di soddisfare qualunque genere di visitatore.


Per gli amanti dei giochi di slot, Ascoli Piceno offre ben due sale in cui è possibile trascorrere del tempo tra carte e slot machine, proprio come all'interno di un vero casinò. Anche la vicina San Benedetto del Tronto, con le sue room, offre un'esperienza molto simile a quella che si vive all'interno di una casa da gioco.

Chi preferisce invece la tradizione e il folklore, può recarsi nella cittadina durante il periodo della festività più importante, la Quintana, che si tiene la prima domenica di agosto (quella di giorno) e il secondo sabato di luglio (quella che si svolge di notte). Si tratta di una giostra medioevale in cui il cavaliere deve colpire con la sua lancia il centro di uno scudo posizionato su un manichino in legno. Una festività particolarmente sentita, che si protrae fino a notte fonda.