Intriganti curiosità sul poker

di Redazione Picenotime

martedì 20 settembre 2022

Il poker sotto varie forme è un gioco diffusissimo, è uno sport, e come pochi altri è entrato nell’immaginario collettivo.

Dai caratteristici tavoli dei casinò esclusivi passa al più accessibile e ampio mondo dei casinò online, nelle slot, fino ad apparire nella filmografia, nei videogiochi, nella musica, nella narrativa e nel linguaggio di tutti i giorni. Senza contare le tavolate a casa in amicizia.

Come si gioca a poker lo sanno in tanti.

Ma nessuno sa con certezza da dove, come e quando sia spuntato il poker…

Dove se lo sono inventato? Quanto tempo fa? Come?

Cosa dicono gli storici

Da un documento del 1892 dell’attore e avventuriero britannico Joseph Crowell, pare che il poker venga da un gioco persiano del 1600 chiamato ’âs nas

Da lì sarebbe arrivato a New Orleans, negli States, circa un secolo e mezzo dopo. 

Si giocava in 4 con un mazzo di 20 carte e si scommetteva semplicemente su chi avesse la combinazione più alta. 

Ma come è arrivato questo gioco dalla Persia all’America? 

Marinai persiani forse hanno insegnato il gioco ai coloni francesi di New Orleans. Ma è anche vero che alcuni soldati francesi, prima di colonizzare New Orleans, erano stati di stanzia in Persia, dove avrebbero imparato il gioco. 

E in Europa?

Pare che tra il 1500 e il 1600 in Germania e in Francia erano diffusi giochi simili al poker e in Italia c’era lo Zarro, immortalato anche in un tela da Caravaggio. Nello Zarro si vinceva fondamentale bluffando, infatti il nome del gioco richiama all’inganno.

Che vuol dire poker?

Sembra che il termine venga dal francese poque che significa ingannare e che è anche simile al tedesco pochen, che ha un significato non esattamente uguale ma per certi versi affine. Ricordiamo pure “l’inganno” dello Zarro.

Come si giocava prima a poker?

Prima si giocava in 4 con 20 carte. 5 carte. C’erano solo Dieci, Jack, Assi, Regine e Re.

A parte la fortuna, incideva sul gioco soltanto bluffare e riconoscere i bluff altrui.

Più tardi, nel 1852 in America, si giocava con i mazzi da 52 e si introdusse la possibilità di cambiare: il cosiddetto draw. Pare che dopo questo non ci fossero altri giri di puntate.

Da lì, già vent’anni dopo si scrissero libri sulle regole e sulle strategie del poker basandosi sul calcolo delle probabilità. Arrivata la matematica si è raffinato il gioco.

Curiosità sui punteggi

La scala prima era una sequenza precisa di carte che batteva un tris ma era battuta da colore e punteggi più alti. 

Inoltre, se si voleva che valesse, si doveva chiarire prima dell’inizio della partita.

Il Jack’s or Better

Fino al ventesimo secolo si giocò pure con un regolamento abbastanza estremo: il Jack’s o Better, ad apertura obbligatoria. Se non si aveva una coppia di Jack o un punteggio più alto non si poteva entrare nella partita. Questa modalità fu molto discussa.

Come si è arrivati al famoso Hold’em

Fino adesso abbiamo parlato di una modalità di gioco con tutte le carte coperte. Quindi si poteva fare giusto un draw. Le probabilità quindi si basavano su questo.

Successivamente uscì fuori una modalità con le carte scoperte, chiamata Stud

Quindi abbiamo un’origine ma è un mistero la nascita precisa dell’Hold’em per come lo conosciamo adesso.

L’Hold’em è degli anni ‘30, degli anni ‘50 o è venuto dopo?

Johnny Moss, il vincitore del primo WSOP, disse a un biografo che ci giocava già negli anni ‘30 a versioni dell’Hold’em senza limiti.

Doyle Brunson in un libro intitolato “The Godfather of Poker”, ipotizza che si sia cominciato a diffondere intorno al 1958.

Fonti interessanti, ma non abbastanza certe per alcuni storici, che comunque in mancanza di prove definitive, stimano che sia nato addirittura verso la fine del ‘900.