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La fine del mercato tutelato dell’energia ha fatto aumentare la spesa degli italiani per le bollette

di Redazione Picenotime

mercoledì 18 dicembre 2024

La fine del mercato tutelato dell’energia, a luglio 2024, non è corrisposta come si sperava a una normalizzazione dei prezzi delle forniture domestiche dovuta agli effetti della legge della domanda e della risposta. Anzi: la moltiplicazione delle offerte luce rese disponibili dai vari operatori ha finito per generare confusione negli utenti, che difficilmente riescono a valutare quale sia quella più conveniente e si ritrovano così a spendere per le utenze domestiche di più di quanto facessero nel regime di maggior tutela. Una rilevazione di Assium, l’associazione italiana degli utility manager, ha individuato proprio un progressivo aumento delle bollette della luce dovuta allo switch verso gli operatori di libero mercato: ecco i dati nel dettaglio.

Libero mercato: le bollette della luce hanno subito aumenti fino al 12.5%

Chi passando al libero mercato ha scelto un’offerta a tariffa fissa per la luce ha visto le bollette aumentare in questi mesi di oltre il 6% secondo Assium: si tratta in media di 100 euro a utenza che possono incidere, a valle, sulle capacità di spesa e sui consumi delle famiglie italiane.

I rincari per quanto riguarda le offerte a prezzi bloccati sono stati, per altro, molto variabili nelle diverse città italiane. Milano, Trento e Trieste – dove in media una famiglia italiana che è passata al libero mercato paga circa 1620 di bollette – sono quelle che hanno registrato aumenti maggiori rispetto a maggio 2024 quando c’erano ancora utenti in regime di maggior tutela: del 6.6%. Napoli è, invece, la città in cui si è registrato l’aumento minore: di appena il 4.5%. A Roma chi ha un’offerta a tariffa bloccata paga in media 1825 euro per le bollette della luce (l’aumento degli ultimi mesi è risultato pari alla media italiana).

L’indagine di Assium su come sono variati i prezzi delle utenze elettriche dopo la fine del mercato tutelato rivela un quadro ancora peggiore se si considerano le offerte a tariffe variabili: in questo caso il prezzo è aumentato del 12.5% in media. Non stupisce, così, che siano sempre meno gli italiani che optano per piani con costi variabili a seconda delle condizioni del mercato. La nota positiva – se davvero così la si vuole intendere – è che le tariffe variabili hanno registrato aumenti più omogenei nelle varie città italiane: si va dal minimo di Palermo (+11.3%) al massimo di Trento (13.5%) senza che questo significhi, comunque, non costringere gli italiani a pagare circa 190 euro in più rispetto a soli sei mesi fa.

Anche per le nuove utenze ci sono rincari nel libero mercato

Non va meglio per i nuovi clienti, ossia per chi oggi attiva per la prima volta un’utenza luce e lo fa di default nel libero mercato: in questo caso Assium ha registrato degli aumenti di oltre l’8% da dopo la fine del mercato tutelato con una spesa media in bolletta di circa 735 euro se si opta per il prezzo fisso e 732 euro se si opta invece per il prezzo variabile. L’aumento rilevato è, cioè, in cifre di circa 57 euro a utenza per le tariffe fisse e di 51 per quelle variabili.