5 curiosità sull'Odontoiatria dall'Antichità a oggi
di Redazione Picenotime
lunedì 08 agosto 2022
Il ponte dentale fisso è una struttura protesica che viene applicata sfruttando la presenza di alcuni denti naturali, o comunque di radici dentali ancora integre, che possono sopportare il carico della protesi. Si tratta di una valida soluzione per risolvere il problema dei denti mancanti, che può essere spesso considerata anche un’ottima alternativa all’impianto.
Realizzare un ponte richiede una serie di operazioni abbastanza complesse e relativamente invasive, tuttavia, se ben fatta, una struttura di questo tipo può durare anche molti anni, senza dare alcun problema. In realtà, il ponte dentale è una delle invenzioni che hanno rivoluzionato l'odontoiatria. Quelli che molti non sanno è che il primo risale all'epoca degli Etruschi. Infatti, la consuetudine di sottoporsi a cure mediche o chirurgiche per evitare complicazioni e problemi di masticazione e per restituire un’estetica piacevole al sorriso e al viso, non è una caratteristica del mondo di oggi: si tratta al contrario di un tipo di trattamento molto antico, le cui testimonianze ne indicano la pratica già in epoca preistorica.
Etruschi, Sumeri, Maya e antichi Egizi si sono spesso avvalsi di tecniche molto simili a quelle attuali per risolvere i danni provocati dalla carie, con trattamenti all’epoca considerati innovativi. In sostanza, si può dire che fin dai tempi antichi, la presenza della carie fosse già nota, così già erano conosciuti i problemi che può arrivare a causare.
L’odontoiatria si avvale oggi di tecniche particolarmente sofisticate e innovative, oltretutto in continua evoluzione, tuttavia alcuni principii fondamentali utilizzati anche in tempi molto antichi sono considerati tuttora validi. Dal trattamento della carie mediante l’uso del trapano, all’applicazione di protesi fisse o addirittura di impianti, alle tecniche di igiene e di sbiancamento: anche in passato la cura dei denti era considerata di fondamentale importanza per la salute di tutti, o per lo meno di chi se lo poteva permettere.
Rimuovere la carie con il trapano: una tecnica che si perde nella storia
Già in epoca neolitica, pare che la carie dentaria fosse piuttosto diffusa, e che si utilizzassero strumenti e tecniche abbastanza simili a quelle moderne: la rimozione del tessuto dentale cariato utilizzando un apposito trapano con una sottile punta di selce, e l’applicazione di un misto di cera d’api e sabbia per effettuare l’otturazione.
Molto probabilmente il lavoro veniva eseguito da un artigiano gioielliere, il quale si occupava non solo di curare i denti cariati, ma anche di eseguire interventi per motivi decorativi. Ostentare denti intarsiati e modificati chirurgicamente, era un’abitudine molto diffusa tra le classi più nobili.
L’estrazione dei denti anche come metodo punitivo
Esistono documenti risalenti al periodo mesopotamico dai quali si evidenza l’uso delle estrazioni dentarie come tecnica punitiva. Diversamente, nella Grecia antica, personaggi illustri come Aristotele o Ippocrate, hanno descritto con precisione le più diffuse patologie dei denti e i relativi metodi di cura, tra cui l’estrazione a mezzo di pinze e tenaglie.
Gli impianti dentali permanenti: viaggio nella civiltà Maya
La civiltà Maya è nota ancora oggi per gli studi e le ricerche in campo scientifico e astronomico. I Maya non erano particolarmente soggetti ai fenomeni di carie, tuttavia è a loro che si deve la realizzazione del primo impianto dentale realizzato nel corso della storia.
Inoltre, anche tra i Maya era molto diffusa la consuetudine di decorare i denti con pietre preziose, incastonandole con l’aiuto di resine naturali. Trattandosi di una procedura piuttosto dolorosa, è molto probabile che si facessi uso di anestetici, foglie di coca o altro.
L’antico Egitto e la prima scuola per odontoiatri
Per assistere al diffondersi di una vera e propria cultura dell’odontoiatria, e di conseguenza a tecniche odontoiatriche più moderne e raffinate, è necessario attendere la civiltà egizia, epoca in cui si realizzavano trattamenti anche molto complessi per curare soprattutto le patologie parodontali, compreso l’inserimento di strutture protesiche.
In Egitto la carie non era particolarmente diffusa, tuttavia i denti erano spesso compromessi a causa della sabbia presente in molti alimenti. Nel contesto egizio era però già diffusa la figura di un dentista, ovvero di un medico designato alla cura dei denti.
Le protesi dentali create dagli orafi etruschi
Le tecniche odontoiatriche degli antichi Etruschi iniziano ad essere abbastanza sofisticate e innovative: trattandosi di un popolo molto abile nella lavorazione dell’oro, arrivano a realizzare protesi in oro e ad utilizzare fili in oro per stabilizzare una dentatura anche molto compromessa dalle patologie parodontali.
Sbiancamento e igiene dentale nell’antica Roma
Nell’antica Roma, in realtà, non si prestava una particolare attenzione alla cura dei denti, talvolta i denti consumati o compromessi da carie e altri problemi venivano semplicemente estratti, le classi sociali più elevate potevano se mai permettersi l’inserimento di una protesi. Pare fosse comunque diffuso l’utilizzo di un dentifricio artigianale, citato da Plinio il Vecchio, a base di guscio d’uovo e pietra pomice.
Un’altra consuetudine piuttosto bizzarra erano gli sciacqui eseguiti con urina quale trattamento sbiancante per la dentatura, considerando che i Romani attribuivano una notevole importanza ad un sorriso smagliante.

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