Curiosità
di Redazione Picenotime
Con l’avanzamento tecnologico sono mutati incredibilmente anche gli approcci dei consumatori ai metodi di pagamento. Se, fino a pochi anni fa, le carte di credito e debito hanno rappresentato una rivoluzione, oggi sono lo standard, seguite rapidamente dalle carte prepagate. In un contesto in continua evoluzione come questo, l’arrivo dei portafogli elettronici o e – wallet ha sovvertito nuovamente le relazioni tra giocatori e metodi di pagamento. Cliccando su questo link si potrà leggere recensioni dei casinò con PayPal su CasinoHex.
Ancor più recentemente, con la sempre più massiva diffusione delle criptovalute, si è assistito ad un cambiamento radicale che ha coinvolto i maggiori portafogli elettronici. È, infatti, notizia recente l’apertura di PayPal apre all’utilizzo delle criptovalute come modalità di pagamento.
L’opzione appena delineata sarà sperimentata esclusivamente negli USA, dal momento in cui essi rappresentano il mercato primario ed originario del colosso dei pagamenti elettronici. In caso di riuscita, PayPal estenderà la possibilità a tutti i suoi clienti che, oggi, ammontano a più di 346 milioni di persone. Con questa mossa, PayPal acquisirà un vantaggio importante nella gestione delle criptovalute che, se manterranno il loro attuale tenore, diventeranno un’importante moneta di scambio, al pari delle transazioni ordinarie.
PayPal ottiene l’anteprima ed esclusiva gestione delle finanze espresse in criptovaluta, raggiungendo in primo e fondamentale accordo con Bitcoin. Come detto, l’operazione riguarderà solo gli USA ma è già disponibile tra i merchant privati sostenuti dall’azienda che, in questo momento, superano i 26 milioni. Dagli accordi sottoscritti si evince come fra pochi mesi, a partire dal 2021, alle 24 valute accettate quest’oggi si aggiungeranno anche bitcoin, bitcoin cash, ether e litecoin.
Ciò si è reso possibile grazie agli accordi raggiunti tra Paxos Trust Company – società che si occupa di servizi di trading, custodia e licenze – e PayPal. La Paxos, sita in New York, è riuscita ad ottenere una bitlicense, una licenza di utilizzo ottenuta dal dipartimento per i Servizi finanziari dello Stato di New York. Tramite la partnership, PayPal sarà in grado di offrire ai propri tuenti la possibilità di acquistare beni e servizi tramite criptovaluta e permetterà loro anche di vendere criptovalute con un mercato interno. Le perplessità che permangono sull’operazione sono figlie del metodo di pagamento che viene ancor oggi considerato poco sicuro ed efficacie, soprattutto a causa del sistema che non prevede un’intermediazione bancaria. A questo si aggiunge anche la volatilità del prezzo che, molto spesso, lascia perplessi gli osservatori esterni. Difatti, le criptovalute hanno un valore instabile, soggetto a cambiamenti più che frequenti.
Per tali ragioni sembra che PayPal si sia mossa in tale direzione più per ottenere un effetto positivo in borsa che per aggiungere un altro stabile strumento. La notizia dell’accordo con bitcoin, infatti, ha fatto salire le quotazioni dell’8%, passando da 12.000 a 13.000 dollari l’una.
Il sistema che stanno sperimentando prevederà il pagamento di una tassa (fee) di 0,50 dollari a transizione per scambi inferiori ai 25 dollari. Tale valore diverrà poi proporzionale dal 2,3% al 1,5% se si superano i mille dollari. In Italia, contestualmente, la Sia ha annunciato una partnership con Hex Trust, azienda di Hong Kong che si interessa di valute digitali per il settore bancario.
I casinò online che adottano PayPal si adegueranno a tali richieste e, presumibilmente, supporteranno il pagamento tramite criptovalute.
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