Marche, da Pesaro il via a trattamenti con anticorpi monoclonali previsti in tutta la regione
di Redazione Picenotime
giovedì 18 marzo 2021
''Oggi alle 15 sono iniziati i trattamenti a Marche Nord per i primi tre pazienti con gli anticorpi monoclonali”. Lo annuncia l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. Si tratta di tre pazienti trapiantati di rene, la cui terapia immunosoppressiva è stata sospesa a causa della recente infezione Covid, paucisintomatici per febbre, senza necessità di ossigeno. Queste persone, per la loro patologia di fondo e le terapie immunosoppressive, sono a rischio elevato di sviluppare una forma grave di malattia. La terapia sarà effettuata dall’equipe medico infermieristica di Medicina Interna autorizzata come centro prescrittore.
Nelle Marche sono stati infatti approntati 15 centri prescrittori: oltre a quello di Marche Nord, 2 centri sono agli Ospedali Riuniti di Ancona, 2 all’Inrca e 10 nelle aree vaste dell’Asur: 1 nell’area vasta 1; 3 nell’area vasta 2; 3 nell’area vasta 3; 1 nell’area vasta 4 e 2 nell’area vasta 5.
“Siamo pronti a partire con la terapia in tutta la regione – spiega ancora Saltamartini - con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le Usca che partecipano nella individuazione dei soggetti candidati al trattamento che avverrà sempre in ambiente protetto".
Contemporaneamente la Regione Marche, con l’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona e l’Asur, ha partecipato alla stesura di un importante progetto inviato all’Aifa per l’estensione dell’utilizzo degli anticorpi monoclonali attraverso uno studio farmacologico al quale partecipano società scientifiche dei medici di medicina generale, infettivologi e l’Ospedale Spallanzani di Roma. “Un ulteriore contributo – commenta l’assessore - per la tutela della salute dei cittadini e lo sviluppo della ricerca scientifica”.
Gli anticorpi monoclonali sono arrivati ieri nelle Marche, nella quantità di 133 flaconi, sui 4 mila flaconi disponibili in Italia. Si tratta di anticorpi monoclonali Bamlanivimab, a pazienti non ospedalizzati, con patologia lieve o moderata, che rientrano nei criteri di eleggibilità stabiliti dall'Agenzia italiana del farmaco.
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