Salute
di Redazione Picenotime
Gli amanti degli sport invernali si sa, non si fanno di certo fermare da ambienti ostili e pochi gradi sul termometro. Trovarsi a praticare sport al freddo e in circostanze avverse all’uomo rende ancora più fondamentale la corretta assunzione di acqua durante l’attività. In questo contesto, tuttavia, si tende spesso a sottostimare questo elemento nel momento in cui, invece, i fattori che portano a una perdita di liquidi e a un necessario aumento dell’apporto idrico si moltiplicano. Il Dottor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e membro della International Stockholm Water Foundation, spiega come gestire in maniera equilibrata l’assunzione di acqua quando si praticano attività sportive negli ambienti più freddi.
Il livello di perdita di liquidi può variare in base allo sport praticato. Per esempio, nello sci nordico e nel biathlon, la perdita di fluidi durante la performance può essere molto alta, pari all’1.8% della massa corporea dopo 90 minuti di attività. Anche nell’hockey su ghiaccio, a causa del calore generato dal peculiare equipaggiamento di cui necessitano i giocatori, i livelli di sudorazione sono piuttosto alti: 1,8 litri all’ora. È necessario, quindi, compensare adeguatamente queste carenze di liquidi per migliorare la prestazione: anche una leggera disidratazione (riduzione del 2% di acqua nell’organismo), infatti, influisce sul rendimento psico-fisico di tutto corpo.
“È spesso sottostimata l’importanza di nutrizione e idratazione negli sport invernali. Per risolvere il problema della perdita di liquidi è quindi opportuno controllare il proprio bilancio idrico e cercare di integrare i liquidi persi bevendo più acqua – preferibilmente con un apporto salino contenuto perché assimilabile in tempi più veloci – o anche sport drink che permettono di mantenere un migliore controllo sull’osmolarità del sangue e di reintegrare anche altre sostanze importanti per l’equilibrio corporeo. Con il sudore, infatti, non si perdono solo liquidi ma anche sali minerali, circa 1,5g ogni litro. – prosegue il Dottor Zanasi – Si raccomanda, quindi, a fine esercizio, di bere acque con un residuo fisso più elevato che permettono il ripristino dei livelli di sali minerali nel corpo in modo efficiente”.
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