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Colesterolo in eccesso: quali sono i cibi da evitare

di Redazione Picenotime

mercoledì 12 febbraio 2020

Il colesterolo è una molecola steroidea che circola nel sangue grazie al passaggio fornito da lipoproteine ad alta (HDL) e bassa (LDL) densità e che svolge funzioni biologiche fondamentali per il nostro organismo (essendo un costituente essenziale delle membrane cellulari e un precursore degli ormoni steroidei, della vitamina D e degli acidi biliari).

Tuttavia è importante tenerne monitorati i valori mediante periodici esami del sangue – e non solo – poiché se questi non rientrano nella norma aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, soprattutto in presenza di ipercolesterolemia.

In tal caso bisogna porvi rimedio:

-          assumendo specifici integratori (come quelli colesia) o farmaci (previa ricetta medica);

-           eliminando totalmente l’alcool e il fumo;

-           riducendo lo stress;

-           svolgendo una regolare attività fisica;

-           e seguendo una dieta sana ed equilibrata, povera di grassi saturi, zuccheri semplici e sale.

 

Ed è proprio quest’ultimo il punto che verrà qui approfondito più in dettaglio.

Infatti, anche se il colesterolo è prodotto per lo più dall’organismo stesso (soprattutto dal fegato) e l’alimentazione influenza solo in minima parte la colesterolemia totale (dal 15% al 30% in caso di significative modifiche all’apporto dietetico) resta fondamentale nutrirsi correttamente.

Dunque saranno da evitare il più possibile i cibi ricchi di grassi saturi (oltre che di zuccheri semplici e sale). In particolare tra essi troviamo:

 

·        L’olio di cocco, di palma o di karité

Mentre il primo ha oltre 80 g di grassi saturi ogni 100 g di prodotto, il secondo ne contiene circa 50 g. Solo l’olio di karite è leggermente al di sotto dei 50 g.

Meglio preferirvi l’olio extravergine di oliva e l’olio di semi di girasole (con circa 13 g di grassi saturi su 100 g di prodotto).

·        Il burro e la panna da cucina

Che si tratti di burro di cacao, burro “classico” o burro salato, siamo sempre oltre i 50 g di grassi saturi ogni 100 g di prodotto. Persino il burro light ne arriva a contenere 34 g.

Se proprio è necessario nella ricetta si consiglia di sostituirlo con la margarina, sia salata che non, in quanto ha “solo” 15 g di grassi saturi su 100 g di prodotto.

La panna da cucina invece contiene 19 g di grassi saturi ogni 100 g di prodotto.

·         Lo strutto

Usato spesso come ingrediente per la preparazione di fritti, dolci e piadine, lo strutto ha 36 g di grassi saturi su 100 g di prodotto. Meglio evitarlo.

·        Carne di maiale

Anche se andrebbe scartato il grasso di ogni animale (in particolare quello di anatra, pollo, tacchino e oca), e bisognerebbe guardarsi dal mangiare alcuni tipi di pesce (come i molluschi), la carne di maiale è di certo la più grassa in assoluto.

In ordine di presenza decrescente di grassi saturi ogni 100 g di prodotto troviamo in primis il suo lardo (45 g) ma anche la spalla (35 g), il guanciale (25 g), la pancia (19 g), la pancetta (15 g). Per quanto riguarda quest’ultima bisogna far attenzione soprattutto all’olio che ne deriva (39 g).

·        I dolci

Tra i dolci il primato di grassi saturi su 100 g di prodotto è della cioccolata (che sia a crema, solida, a gocce) con ben 25 g circa. A seguire la panna da montare (23 g) o spray (13 g).

Non vanno poi dimenticati i biscotti, i croissant e le torte (dai 14 agli 11 g), soprattutto se sono al burro, come ad esempio la cheesecake.

·        Formaggi e latticini

Se si vuole continuare a consumare un po’ di latte bisognerebbe optare sempre per quello parzialmente o, meglio, totalmente scremato, evitando il latte in polvere.

Lo stesso discorso vale per i formaggi (da cui derivano). In ordine di presenza decrescente di grassi saturi ogni 100 g di prodotto troviamo tra i più conosciuti:

-          il cheddar, il caprino stagionato, la fontina, la gruviera, il gorgonzola (circa 20 g)

-          l’emmental, l’edammer, il brie, il pecorino e il provolone (17 g);

-          il grana e le sottilette (16 g).

-          e infine la mozzarella (13 g)

·        Il cocco

L’unico frutto che riserva cattive sorprese per coloro che soffrono di colesterolo alto è proprio il cocco insieme al suo latte con, rispettivamente, 29 e 21 g di grassi saturi su 100 g di prodotto.

·        La noce moscata

Accade raramente ma anche le spezie possano risultare “nocive”: ebbene, la noce moscata contiene ben 45 g di grassi saturi ogni 100 g di prodotto.

·        I salumi e gli insaccati

Ne esistono di moltissimi tipi ma, naturalmente, quelli che creano più problemi derivano dal maiale, in particolare il salame, la salsiccia e i wurstel che contengono dai 14 ai 9 g di grassi saturi su 100 g di prodotto.

·        Le uova

Non bisognerebbe ridurre il consumo tanto dell’albume quanto del tuorlo (con 9 g di grassi saturi ogni 100 g di prodotto). Meglio evitare anche le uova di pesce.

·        Le bevande zuccherate

Insieme ai dolci, le bevande zuccherate hanno grandi quantità di zuccheri semplici. Preferire a coca cola, aranciata, ecc. della semplice e sana acqua.

Ecco tutti i principali cibi da eliminare dalla propria alimentazione in caso di ipercolesterolemia. Ad ogni modo per avere una dieta personalizzata è sempre meglio rivolgersi a un bravo dietologo o dietista.


 

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