Successo per il progetto “Lo sport dal fair play all’antirazzismo”
di Redazione Picenotime
mercoledì 05 febbraio 2014
L’Unione Sportiva Acli Marche, con il sostegno della Regione Marche, ha realizzato nel corso dell’anno 2013 il progetto “Lo sport dal fair play all’antirazzismo”.
L’iniziativa è stata realizzata nel territorio delle province di Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Pesaro/Urbino coinvolgendo circa 75 società sportive affiliate nel territorio regionale ed ovviamente anche i 4 comitati provinciali dell’U.S. Acli Marche.
“La nostra iniziativa – dicono i dirigenti dell’ente di promozione sportiva delle Acli - è stata rivolta ai giovani sportivi, ai rispettivi genitori, allenatori, tecnici e dirigenti ed ha voluto porre in atto una serie di iniziative finalizzate a educare al valore della diversità, fornendo una serie di strumenti culturali che hanno aiutato a pensare in maniera critica, ripensando a ciò che è avvenuto in passato, verificando e rielaborando, quando è stato necessario, le false conoscenze che sono state acquisite nel tempo da più fonti. Gli ambiti di intervento sono stati l’antisemitismo con particolare attenzione all’informazione e sensibilizzazione sui temi dello sterminio messo in atto nel secolo scorso contro gli Ebrei (Shoah), il multiculturalismo e l’intolleranza razziale, la violenza ed intolleranza in genere”.
Il progetto è partito dalla consapevolezza che, fin dall’antichità, lo sport ha sicuramente rivestito davvero un fondamentale ruolo di coesione sociale, di sviluppo dell’individuo ma anche del collettivo, di avvicinamento tra i popoli tanto da essere sicuramente considerato uno dei motori dell’evoluzione culturale dell’uomo.
“Ai giorni nostri – concludono i dirigenti dell’U.S. Acli delle Marche - lo sport e la pace costituiscono di certo un binomio connesso in maniera sempre più stretta, perché il primo, favorendo la reciproca conoscenza ed il contatto tra popoli di diversa origine (si pensi ai campionati del mondo di calcio, alle Olimpiadi, etc) rafforza la convivenza pacifica ed il necessario spirito di collaborazione. Lo sport, dunque, è un fondamentale mezzo di avvicinamento tra i popoli e non esiste forma di lotta più pacifica contro il razzismo, la xenofobia e l’esclusione sociale. Lo sport trasmette ai giovani valori e principi che sono alla base di sane competizioni sportive come ad esempio il rispetto per gli avversari di qualsiasi nazionalità siano”.

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