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L'ascolano Travaglia in esclusiva: "sogno Roland Garros e Us Open"

di Redazione Picenotime

sabato 15 giugno 2013

Stefano Travaglia rappresenta uno dei prospetti migliori del movimento tennistico italiano ed un motivo di vanto per tutto lo sport ascolano. Nato nella Città delle Cento Torri il 18 Dicembre 1991 e cresciuto dall'età di cinque anni presso il Circolo Sportivo della Cartiera, il talentuoso tennista piceno è riuscito a salire fino alla posizione numero 306 del ranking ATP (4 Luglio 2011) prima che un brutto infortunio al braccio lo ha costretto ad uno stop forzato durato più di un anno. Ora la forma fisica sta tornando al top ed in esclusiva per Picenotime.it Travaglia ha voluto raccontare i suoi obiettivi per il prosieguo di una carriera che molti addetti ai lavori prevedono foriera di soddisfazioni.

Stefano, siamo a metà della stagione, come procede il tuo processo di crescita?

Ho avuto alti e bassi, iniziando in Sud America per poi proseguire la stagione qui, in Italia. Mi sento bene e spero di poter continuare a crescere partita dopo partita.

Attualmente sei alla posizione numero 429 del ranking ATP, gli obiettivi entro la fine del 2013?

Punto di certo a raggiungere il ranking precedente l'infortunio, ovvero intorno ai 300, se accadrà punterò sempre più in alto cercando di entrare nei 250.

Dagli addetti ai lavori vieni considerato una delle speranze del tennis italiano, dove pensi di poter arrivare?

Spero di poter arrivare in alto, è questo l'obiettivo che ho fisso in testa, anche perchè sarebbe un sogno poter giocare gli Slam ed iniziare a scendere in campo in tutti i tornei più importanti del mondo. Il lavoro che sto svolgendo giorno dopo giorno è durissimo ma sento che mi aiuta a migliorare sia la parte mentale che fisica, oltre a quella prettamente tennistica.

Finora la bandiera del tennis ascolano è stata tenuta in alto da Simone Vagnozzi, pensi di poterlo raggiungere presto e magari fare meglio di lui?

Magari poter arrivare presto ai suoi livelli, sarebbe bello, è sempre uno stimolo avere qualcuno avanti e porsi come obiettivo raggiungerlo e far meglio.

Del talentuoso sangiorgese Gianluigi Quinzi invece cosa pensi?

È un bravo ragazzo e gioca un bellissimo tennis, può fare molta strada.

Qual è lo stato di salute del tennis italiano, in particolar modo a livello maschile?

Tra gli uomini ci sono Seppi e Fognini che stanno giocando molto bene in questa stagione e hanno rialzato il livello maschile in Italia, facendo avvicinare molte persone a vedere e praticare questo magnifico sport.

La soddisfazione più grande finora nella tua carriera?

Sicuramente quest'anno a Salinas, in Ecuador, dove ho raggiunto la semifinale partendo dalle qualificazioni al torneo challenger da 35mila euro di montepremi. Dopo aver subito l'infortunio è stata una grande spinta e un'incredibile botta di fiducia.

Il tuo sogno nel cassetto?

Ne ho due, e ben precisi: vincere il Roland Garros e gli Us Open.

Quale è il tuo tennista di riferimento a livello mondiale?

È l'argentino Juan Martin del Potro, soprattutto per il suo gioco molto veloce, da attaccante puro.

Che consigli daresti ad un giovane che volesse avvicinarsi al mondo del tennis?

Gli direi di avvicinarsi a questo sport perchè ci si può divertire molto e forma tantissimo a livello comportamentale. È una disciplina sportiva individuale, che ti insegna a fare scelte singole senza dipendere da altri.

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