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Tennis, che battaglia tra il sangiorgese Quinzi e l'ascolano Travaglia

di Redazione Picenotime

mercoledì 17 luglio 2013

Grandissimo spettacolo al primo turno del Guzzini Challenger, torneo ATP da 30mila euro di montepremi che si disputa dal 2003 a Recanati su suggestivi campi in cemento. Uno contro l'altro gli astri nascenti del tennis piceno: da una parte l'ascolano Stefano Travaglia, numero 349 al mondo, e dall'altra il sangiorgese Gianluigi Quinzi, numero 403 del ranking ATP e fresco vincitore del torneo di Wimbledon riservato agli juniores. Ad avere la meglio, dopo un match denso di emozioni e colpi di scena, è stato il 17enne Quinzi con il punteggio di 6-2, 6-7, 6-4, ma va dato merito anche al 21enne talento ascolano Travaglia, che ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva a Picenotime.it.

Una vera battaglia tra te e Quinzi, hai rimpianti Stefano?

Rimpianti no, però hai detto bene, è stata davvero una battaglia durata 2 ore e 25 minuti, con set tutti diversi tra loro e bellissimi scambi. Il ritmo della gara è stato sempre molto alto ed è stato emozionante ammirare tantissimo pubblico sugli spalti, equamente diviso tra miei e suoi sostenitori. Proprio un magnifico spot per il nostro sport.

A livello personale come sta procedendo la tua stagione?

Abbastanza bene, la settimana scorsa sono riuscito a raggiungere una buona semifinale a San Benedetto del Tronto avvicinandomi al mio best ranking, spero di continuare così, le sensazioni sono positive. Avevo come obiettivo quello di giocare le qualificazioni agli Us Open, ma credo che sarà molto difficile.

Attualmente occupi la posizione numero 349 del ranking ATP, dove vorresti arrivare?

Senza dubbio voglio tornare al ranking che aveva prima dell'infortunio, quando nel Luglio 2011 raggiunsi la posizione numero 306. E perchè no, entrare magari tra i primi 300 giocatori al mondo.

Tu, Quinzi, Vagnozzi. È molto frizzante il movimento tennistico nel Piceno. Come te lo spieghi?

È proprio curioso che nel giro di 60 chilometri, tra Ascoli Piceno e Porto San Giorgio, siano nati tre tennisti di buon livello. Concordo con te sul fatto che il movimento nel nostro territorio sia molto vivo, ci sono ottime scuole tennis e parecchi ragazzi che hanno voglia di giocare e di emergere.

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