Marche terra di sport: piazzamento ai vertici dell'annuale classifica de ''Il Sole 24 Ore''
di Redazione Picenotime
martedì 29 settembre 2020
Le Marche si affermano ancora una volta come terra di sport, confermando un buon tasso di sportività nonostante l’onda d’urto del Covid, che ha pesato su campionati e grandi eventi. È la fotografia che emerge dall’annuale classifica sull’Indice di sportività delle province italiane, stilata dal Sole24Ore e pubblicata ieri. Nel quadro complessivo finale, quattro province su cinque si posizionano ben sopra metà classifica. Migliore performance regionale Macerata: settima, seguita da Ancona al 17esimo posto e poi Fermo al 26esimo e Pesaro-Urbino al 30esimo. Solo Ascoli Piceno scivola al 71esimo posto.
Anche nell’analisi di dettaglio sono diverse le voci nelle quali le Marche emergono. Ottimo il risultato di Fermo, prima provincia italiana nella classifica sulla “Ripresa dei campionati” dopo lo stop del lockdown, seguita da Ancona al sesto posto. Notevoli i posizionamenti delle province marchigiane per quanto riguarda la classifica sul rapporto “Squadre e territorio”, con Ancona medaglia d’argento, seguita da Fermo e Macerata (settima e nona), poi Ascoli Piceno (31) e Pesaro-Urbino (49). Come ogni anno buoni i risultati sul fronte tesseramento con Ancona al sesto posto, Pesaro-Urbino 13esima, Ascoli Piceno 22esima, Macerata 35esima e Fermo 59esima. Ai vertici della classifica anche alla voce “Dirigenti e tecnici” con Ancona quinta, Ascoli Piceno 11esima, Macerata 16esima, Pesaro-Urbino 23esima, Fermo 46esima.
Marche all’avanguardia per la parità di genere e per lo sport rivolto ai bambini con l’interessante posizionamento per gli “Sport femminili” di Fermo ed Ancona, nella “top five”, (seconda e quarta) seguite da Macerata (14). E per i più piccoli Ancona si posiziona settima. Bene ancora Ancona su “Sport e cultura” dentro le prime dieci (ottavo posto). Pesaro-Urbino e Macerata trainano la classifica regionale in fatto di “Formazione per lo sport”, con la prima al sesto posto e l’altra all’ottavo, poi Ancona al 32esimo. Bene il piazzamento per la “Struttura sportiva” nel suo complesso, ben sopra metà classifica: Pesaro-Urbino (21), Ancona (30), Macerata (34), seguono Ascoli Piceno (45) e Fermo (64) ed anche per il rapporto “Sport e società”, con Ancona al 19esimo posto, Macerata al 25esimo, Fermo al 40esimo, Pesaro-Urbino 43esimo ed Ascoli Piceno al 51esimo. Da sottolineare poi il buon risultato di Pesaro-Urbino (13) e Macerata (19) per quanto riguarda “l’Attrattività dei grandi eventi italiani ed internazionali”.
Le province marchigiane eccellono poi nelle singole discipline sportive, con Ancona prima d’Italia per quanto riguarda gli “Sport indoor” e Macerata medaglia d’oro nel “Volley” e d’argento nel “Calcio dilettanti”. Ancora: Ancona sesta negli “Sport outdoor individuali”, seguita da Macerata (14) e Pesaro-Urbino (16), mentre Macerata conquista il podio con la medaglia di bronzo per quanto riguarda gli “Sport di squadra”. Fermo è sesta nell’ “Atletica”. Buono il risultato anche negli sport dilettantistici con Ancona (6) e Macerata (11).
Lo sport della regione, dunque, resiste all’onda d’urto del Covid, nonostante le province marchigiane abbiano risentito non poco delle misure di contenimento del contagio. A soffrire di più l’effetto Coronavirus la provincia di Ancona al 22esimo posto, seguita da Fermo al 25esimo, poi Pesaro-Urbino (38), Macerata (44) ed Ascoli Piceno (46). La provincia che ha visto maggiori cancellazioni di grandi eventi è stata Macerata al 26esimo posto, seguita da Pesaro-Urbino 31esimo, poi Ancona 42esimo, Fermo 47esimo ed Ascoli Piceno 51esimo.
«I dati dimostrano che le Marche hanno saputo affrontare con forza le difficoltà dovute al Coronavirus, che pure non è stato indenne per le società sportive della regione – afferma con soddisfazione il presidente del CONI Marche, Fabio Luna –. Questo è stato possibile grazie alla presenza di un sistema sportivo solido, ben organizzato e con una lunga tradizione. Raccogliamo questi risultati grazie all’impegno ed alla professionalità degli addetti ai lavori marchigiani: dal CONI alle società ed associazioni sportive del territorio, che non si sono tirati indietro ed hanno dato il massimo anche in un momento complicato ed inedito come quello che abbiamo attraversato e che ancora non è concluso».
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