• Sport
  • Basket, la Cestistica Ascoli beffata di misura a Castelfidardo

Basket, la Cestistica Ascoli beffata di misura a Castelfidardo

di Redazione Picenotime

venerdì 03 aprile 2015

La Cestistica Ascoli, nell'ultimo match prima della pausa pasquale, è stata sconfitta di misura sul parquet del Castelfidardo. 

CASTELFIDARDO - CESTISTICA AP 62-61

Ricorso al GS della Cestistica ed invito ad accertamenti.
 
Tabellino: 22-18; 10-14; 13-17; 15-12
 
ARBITRI: BOCCANERA di RECANATI - AMMENDOLA di ANCONA

Il tabellino racconta di una partita agonisticamente valida con ambedue le squadre decise a vincere, col risultato sempre a cardiopalma. La gara ed il rapporto tra le due squadre è stato a viso aperto e leale. Quello che è mancato è stato l'arbitraggio, che ha innervosito e sooprattutto deluso tutti, 
particolarmente gli ascolani. Per l'intera gara si è avuto un arbitraggio inglese, ma non di basket, da rugby, permettendo contatti fisici al di là del buon senso. I Ciccorelli, i Burini hanno sempre trovato avversari che agivano al blocco sulle spalle, impedendo di fatto il libero movimento.Gioco vigoroso che ha portato bene al Castelfidardo e che la Cestistica ha favorito, non chiudendo la partita al momento opportuno ed anche nei quindici secondi finali, quando era in vantaggio prima di 61/58 e poi sul 61/60, sprecando 2 TL con Bruni e permettendo il sorpasso ai locali del 62/61. Qui nasce l'inghippo. per il quale la Cestistica ha preannunciato reclamo al termine di gara, termine increscioso in una gara di basket. Ecco gli episodi degli ultimi secondi in campo e a fine gara.
 
IN CAMPO: A nove secondi dal termine della gara, col punteggio di 62 a 61 in favore della squadra locale del Castelfidardo, la ASD Cestistica AP era in possesso di palla che veniva intercettata da un avversario e mandata fuori perimetro del campo, presso la zona difensiva della squadra locale. Il responsabile al cronometro non interrompeva il tempo, producendo di fatto il suono finale della sirena. Gli arbitri, dopo colloquio con i Giudici di campo, stabilivano ufficialmente che mancavano ancora 2 secondi di gioco, correggevano il tempo nel tabellone luminoso e decretavano ancora la rimessa del gioco alla Cestistica AP, sotto canestro avversario, ufficializzando il tempo residuale dei due secondi alle due squadre ed agli stessi allenatori. L’allenatore della Cestistica AP chiedeva il Time Out, rimasto a disposizione, per preparare i suoi giocatori allo schema di rimessa sotto canestro avversario in rapporto all’utilizzo dei due ultimi secondi. Terminato il tempo del T.O, i giocatori della Cestistica e della squadra avversaria si riposizionavano in campo per la ripresa del gioco. Mentre la Cestistica rimetteva il pallone in gioco, l’arbitro si avvicinava ai cronometrista ,dicendo:” metti solo un secondo”, senza avvisare gli atleti né gli allenatori. Effettuata la rimessa, il giocatore della Cestistica Burini riceveva la palla e si preparava al tiro, ben calcolando i 2 secondi rimanenti, ma veniva bloccato nella suo tentativo di tiro dal suono della sirena, che decretava la fine solo dopo il primo (1) secondo, cogliendo tutti di sorpresa ed all’insaputa del cambio di decisione non comunicata ufficialmente, in contrasto con la definitiva ed ufficiale decisione precedente sulla quale era stato richiesto il TO. Solo al momento della rimessa l’arbitro aveva cambiato “idea” e corretto il tabellone, senza che  gli atleti e la panchina fossero messi a conoscenza, di fatto vanificando anche le disposizioni tattiche impartite da coach Ripa.

FINE GARA

Coach Ripa a fine gara con ironia e scuotendo la testa esclamava "è stata una mafietta", riferendosi ovviamente a quanto sopra riportato. Tutti si recavano immediatamente negli spogliatoi senza acredine: gli ascolani amareggiati, i locali felici, ma sempre con dignità sportiva da ambo le parti, come dimostrato successivamente nei colloqui tra atleti e dirigenti. Il Capitano della Cestistica, Di Silvestro Fabrizio, si recava immediatamente nello spogliatoio arbitrale per firmare lo spazio inerente il ricorso per i secondi di gioco stabiliti ma di fatto negati. Gli arbitri non aprivano la porta fino a quando le avvertenze dell'addetto all'arbitro e dei dirigenti ascolani di preannunciare ricorso modificavano il loro comportamento. Gli arbitri facevano firmare, ma uno "urlando e gesticolando in modo particolarmente alterato" si rivolgeva al Kap ospite con un grido" Già abbiamo chiuso il referto, 
comunque firma subito o vattene via", meravigliando tutti i presenti. Di Fabrizio rispondeva " Arbitro, con calma, è terminata adesso la partita, neanche 30 secondi" e firmava, sempre col solito urlo e solita frase dello stesso arbitro, che appariva sempre più alterato, forse ripensando agli ultimi secondi di gara. Rimanendo la porta aperta, avanti il corridoio, l'arbitro notava tra i dirigenti di ambo le squadre l'allenatore Ripa, al quale urlava in senso di sfida" Ti porto in tribunale, mi hai detto mafioso", urla ripetute più volte come in escadescenza. Ripa, con tono signorile, ha risposto "Perchè non è una mafietta quella di decidere due secondi e poi senza avvisare li avete ridotto ad uno"?. Apriti cielo, l'arbitro, urlando, si è scagliato contro coach Ripa nel tentativo di colpirlo. Subito l'altro arbitro bloccava il collega ed il presidente Fazzini, unitamente all'addetto agli arbitri del Castelfidardo, si frapponevano fra i due per evitare l'increscioso episodio di tentativo di aggressione dell'arbitro nei confronti del coach. Ripa si allontanava, veniva chiuso dall'altro arbitro la porta dello stanzino e fuori iniziavano i commenti della meraviglia generale per quanto successo in campo e dopo, con protagonista un arbitro che, forse, non era in giornata (o notte) felice e sul quale la ASD Cestistica chiederà sicuramente un'approfondita indagine da parte degli organi competenti. Ed alla fine il presidente Fazzini, dialogando cordialmente , ha detto: "Non capisco perchè sono stati mandati due arbitri viciniori al campo di gara: uno di Ancona, l'altro di Recanati, ad un tiro di schioppo, e non capisco perchè noi abbiamo iniziato il girone con due gare fuori casa consecutive, mentre altra squadra, come Iesi, ha 4 gare in casa sulle cinque di andata. E' una serata storta anche per i calendari...", frase pronunciata, guardando il cielo, per osservare se la luna fosse storta, visto la vicinanza alla casa leopardiana: dimmi che fai tu in ciel, silenziosa luna" e la luna che rispondeva "per osservare questa caotica serata". La Cestistica Ascoli sicuramente inoltrerà ricorso alla luce anche della precedente sentenza in merito al secondo mancato nel campionato di serie A.

© riproduzione riservata

cestistica ascoli

cestistica ascoli