Team Ongetta, parla il coordinatore Bedon: “Volevamo Fenati a tutti i costi”
di Redazione Picenotime
venerdì 16 settembre 2016
Romano Fenati correrà nella prossima stagione del Mondiale Moto3 nelle file del Team Ongetta Rivacold dopo il divorzio ferragostano con lo Sky Racing Team VR46. Ha parlato del nuovo progetto con il 20enne pilota ascolano Stefano Bedon, coordinatore del team, nel corso di un'intervista esclusiva rilasciata a Motosprint.it (Corrieredellosport.it).
Romano Fenati è un pilota del team Ongetta. Cosa cambierà nella vostra struttura?
“A livello di comunicazione Fenati è il non plus ultra ed è sempre piaciuto tantissimo sia a me, sia al resto della squadra. Credo che il suo temperamento si sposerà meglio con la nostra struttura rispetto ad altri team più “freddi” e ovviamente non mi riferisco al team Sky VR46. Noi siamo un team a conduzione familiare. Dai noi si vince insieme e si perde insieme. Abbiamo una sensibilità che forse non appartiene a strutture come il team Ajo, che può apparire più professionale ma che in realtà ha semplicemente un modo di lavorare diverso dal nostro”.
Il team Ajo sarà la destinazione di uno dei vostri attuali piloti, Niccolò Antonelli...
“Io voglio un gran bene a Niccolò. Il nostro programma sarebbe dovuto essere triennale (quindi Antonelli avrebbe dovuto gareggiare ancora un anno col team Ongetta Rivacold, ndr) e quando ho ricevuto la telefonata di Uccio Salucci (che gestisce i piloti della VR46 Riders Academy, ndr), il quale mi ha comunicato che nel 2017 Niccolò avrebbe corso con il team Ajo, sono rimasto spiazzato. Il rapporto tra me, Niccolò, Igor (il padre di Niccolò) e Uccio è ottimo. Loro mi hanno spiegato che il team Ajo sarà una grande opportunità per Niccolò, che avrà una moto competitiva in Moto3 e la possibilità di passare in Moto2 con un programma interessante. Io l’ho capito, però è altrettanto vero che la loro scelta mi ha creato un problema, in quanto, quando l’ho saputo, tutti i piloti che reputavo interessanti avevano già scelto con chi gareggiare e non avevo nessuna intenzione di far impugnare i contratti dagli avvocati, perché sono legato a Niccolò, alla sua famiglia e a Uccio da rapporti di profonda amicizia”.
A questo punto della storia si è inserito Romano Fenati...
“Sì. In pratica nel momento in cui Uccio mi ha comunicato che Antonelli avrebbe accettato l’offerta del team Ajo ho anche saputo che il rapporto tra il team Sky VR46 e Romano Fenati si sarebbe interrotto prematuramente. In pratica io ho appreso questa notizia durante l’ufficializzazione. Per questo motivo ho avuto la possibilità di contattare Fenati e fargli un’offerta e l’ho fatto in cinque minuti, anche perché conosco bene la sua famiglia, con cui ho un buon rapporto. Un colpo di fortuna. Diciamo che ad un certo punto, improvvisamente, la nostra programmazione lavorativa era esplosa ma siamo caduti in piedi”.
Cosa rappresenta per voi Fenati?
“Io volevamo Fenati. L’ho voluto a tutti i costi. Non mi interessava nessun altro. Credo molto nelle sue potenzialità e senza dubbio ci permetterà di fare un salto in avanti, anche a livello di comunicazione”.
Quali sono i team con cui ti sei dovuto “scontrare” per avere Fenati?
“Romano aveva un canale aperto con il team Ajo e in seguito ha anche parlato con il team Leopard, però, poi, i colloqui non sono andati avanti. Infine c’era la Mahindra, che ha fatto un’offerta importante a Fenati. Alla Mahindra Romano avrebbe avuto un trattamento da pilota ufficiale, però c’era l’incognita competitività. La Mahindra, infatti, è un progetto giovane, valido e Fenati era stato contattato per farlo crescere. Romano, però, non ha voluto rischiare, perché nel 2017 vorrà essere vincente, dalla prima gara”.
Come pensi di gestire un personaggio “scomodo” come Fenati?
“Dal punto di vista agonistico, Romano è un ragazzo aggressivo e questo è uno dei lati del suo carattere che a noi piace. Per Fenati essere stato appiedato è stato un duro colpo, anche perché, a differenza di quello che molti pensano, Romano voleva e vuole bene a molte persone che lavorano nella VR46 Riders Academy e nel team Sky VR46. A causa di quello che è successo Fenati sta riflettendo molto sul suo passato e sul suo futuro. Utilizzando un termine motociclistico, Romano ha giocato un jolly e non ha intenzione di giocarne un altro. Come gli altri piloti della Moto3, Fenati è un ragazzo, è giovanissimo e sta facendo esperienza di vita, oltre che di moto. Io penso che quello che è accaduto lo renderà migliore e credo anche che nel nostro team troverà l’ambiente ideale per ricominciare. Io vivo nel paddock e spesso sono uno degli ultimi ad andare in albergo. Più di una volta, uscendo dal mio ufficio ad orari improbabili, ho visto Romano aiutare il suo patrigno a smontare l’hospitality. Un piccolo esempio per spiegare che Fenati è un ragazzo umile. Poi, certamente, a quell’età, quando molti ti dicono quotidianamente “sei il migliore”, ci credi e questo può cambiarti. È umano. A quell’età, però, si fa anche in fretta a riprendere il controllo della situazione. Io sono certo che ciò accadrà e sono certo che Romano dimostrerà a tutti il suo talento, a mio avviso indiscutibile”.
Fenati proverà la vostra moto prima della fine della stagione?
“No. Non sarebbe corretto nei confronti di Niccolò. Per questo non l’ho neppure chiesto a Romano, che non credo accetterebbe. Fenati salirà sulla nostra moto nel 2016 ma solo dopo la fine del campionato del mondo”.
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