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Automobile Club Ascoli Piceno-Fermo, contestate alcune modifiche al Codice della Strada

di Redazione Picenotime

sabato 12 settembre 2020

"Occuparci di sicurezza stradale è la nostra mission sin da quando siamo nati - afferma il presidente dell'Automobile Club Ascoli Piceno–Fermo Elio Galanti - e siamo contenti quando i provvedimenti legislativi e le riforme vanno nella giusta direzione del miglioramento della sicurezza della circolazione, così come, a nome dei tantissimi Soci ACI e automobilisti che ci sostengono, abbiamo il dovere di proporre al legislatore quelle modifiche che possano contribuire in modo significativo a ridurre l'incidentalità stradale e ad assicurare il rispetto del principio del diritto alla mobilità". 

"Allo stesso modo abbiamo il dovere di esprimere tutto il nostro dissenso quando riteniamo che alcuni provvedimenti possano recare pericolo alla circolazione sulle nostre strade - è il commento del direttore dell'Automobile Club Ascoli Piceno–Fermo Elio Stefano Vitellozzi ai recenti provvedimenti di modifica del Codice della Strada - e dobbiamo avere la capacità di proporre tempestivamente misure tecniche correttive".

"Ben venga la semplificazione del Codice della Strada e la sua trasformazione in un Codice dei comportamenti che indichi come ci si deve comportare quando ci si muove su una strada - ha sostenuto il presidente dell'Automobile Club d'Italia Angelo Sticchi Damiani -. In questa occasione, però, purtroppo così non è. Anzi: ci si muove nella direzione opposta”.

ACI sostiene che è un errore, ad esempio, che la durata del giallo debba essere almeno di 3 secondi, perché può creare malintesi e far tarare tutti i gialli semaforici sui 3 secondi, come se fossero tutti uguali. L’individuazione della giusta durata del giallo semaforico deriva, invece, da un calcolo complesso e unico per ogni incrocio, così come all'ACI non sembra corretta anche la possibilità di istallare autovelox perfino sulle strade locali dove vige il limite orario di 30 Km/h. L’autovelox per l'Automobile Club è sicuramente un utile strumento per controllare e limitare la velocità degli utenti nei punti più critici o pericolosi, nei quali è opportuno avere la certezza che la velocità venga ridotta, in modo da consentire di guidare in sicurezza, ma è viceversa, diseducativo - quando non addirittura pericoloso - l’autovelox diffuso, magari installato per far cassa e nemmeno correttamente segnalato, secondo quanto previsto dalla normativa.

Una particolare preoccupazione meritano, inoltre tutti i provvedimenti riguardanti le biciclette. L'Automobile Club d’Italia resta fermamente contrario alle bici contromano ed alla possibilità che possano transitare sulle corsie riservate al trasporto pubblico. I dati di incidentalità ci dicono che si tratta di pratiche estremamente pericolose, anche in considerazione dell’esposizione al rischio del ciclista rispetto ai veicoli a quattro ruote: più di 50 volte superiore.

Inoltre - a leggere la proposta - sembrerebbe che, in città, basti imporre il limite di 30 km/h e la bicicletta possa fare tutto: avere la precedenza su tutti, procedere in senso di marcia opposto a quello dei veicoli, andare appaiati e magari sorpassare. Questa sorta di “deregulation” della mobilità ciclabile ha, secondo ACI, un forte effetto diseducativo: alle biciclette tutto è permesso e, per conseguenza, anche ai monopattini elettrici, che sono equiparati ai velocipedi, mentre è evidente che, nella mobilità metropolitana, l’anarchia non va assolutamente d’accordo con la sicurezza stradale. Infine, sembrerebbe che, sin da subito, anche gli operatori ecologici possano emettere multe o far rimuovere i veicoli. Ci auguriamo - sostiene l'ACI - che le cose non stiano così e che la proposta riguardi solo l’ampliamento delle funzioni degli ausiliari del traffico che – ricordiamo - devono limitarsi a segnalare l’infrazione al Corpo di Polizia Municipale. Né vogliamo prendere in considerazione la possibilità che queste nuove figure si sostituiscano al Corpo di Polizia Municipale”.

"In conclusione - confermano all'Automobile Club Ascoli Piceno–Fermo - è positiva l’attenzione alla sicurezza in ambito urbano, dove sono ancora troppo numerosi gli incidenti ed i morti. Ma siamo preoccupati che l’applicazione alla realtà di tali norme, inserite nel Codice della Strada, risulti difforme e differenziata da Comune a Comune, creando confusione e comportamenti insicuri agli utenti della strada”.

In sintesi:

NO A DURATA FISSA DEL GIALLO SU TUTTI I SEMAFORI

NO AUTOVELOX IN CITTÀ SE NON IN PUNTI CRITICI E PERICOLOSI

NO A BICI CONTROMANO NÉ SU CORSIE RISERVATE AL TPL

NO A “DEREGULATION” PER MOBILITÀ CICLABILE

NO AUTORIZZARE OPERATORI ECOLOGICI A FARE MULTE E RICHIEDERE RIMOZIONI

NO A NORME DIVERSE DA COMUNE A COMUNE: EVITARE CONFUSIONE.


Stefano Vitellozzi

Stefano Vitellozzi

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