Giornate Fai di Primavera 2022: spettacolo puro tra Ascoli Piceno, Paggese e Capodacqua
di Redazione Picenotime
domenica 27 marzo 2022
La storica Eletrocarbonium, la Fortezza Pia, il convento, la chiesa e il parco dell'Annunziata, palazzo Bazzani, la Pinacoteca Civica, il borgo di Paggese, la chiesa della Madonna del Sole a Capodacqua. Queste le bellezze che sono state mese in vetrina per rapire gli occhi dei visitatori nell'immancabile appuntamento con le Giornate Fai di Primavera, giunte quest'anno alla trentesima edizione. Ieri ed oggi a diventare protagonisti sono stati ben 65 luoghi caratteristici, ma poco conosciuti, delle Marche e ben 7 di essi quelli presenti nel Piceno tra Ascoli, Paggese (frazione di Acquasanta Terme) e Capodacqua (frazione di Arquata del Tronto).
"L'Elettrocarbonium, per molti anni, ha scandito la vita lavorativa di tante famiglie ascolane. Visitare questo sito è stato come fare un tuffo nel passato: bambini e ragazzi sono entrati per la prima volta all'interno dello stabilimento, tanti anziani hanno visto riaffiorare ricordi del loro trascorso lavorativo - ha dichiarato via social il sindaco Marco Fioravanti -. Come Amministrazione ci siamo impegnati per trasformare questo sito industriale in un centro naturale e culturale, faccio i miei complimenti al Fai e a tutti i volontari per l'organizzazione di queste due splendide Giornate di Primavera!", ha aggiunto il primo cittadino.
Queste le parole dell'assessore regionale Guido Castelli dopo la visita al Tempietto della Madonna del Sole a Capodacqua di Arquata: "Qui l’opera di Cola dell’Amatrice è stata salvata dalla distruzione grazie anche ad un tempestivo intervento del Fai. Una giornata di dolore e di gioia allo stesso tempo. Gioia per l’abbraccio che la comunità di Capodacqua ha riservato a me, al sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi ed al presidente della Provincia Sergio Loggi. Abbiamo trovato gente orgogliosa e ospitale che da quasi sei anni non ha perso la voglia di lottare per il proprio paese. Dolore per la desolazione che il terremoto ha provocato in queste terre dove il tributo di sangue è stato altissimo. Siamo a pochi chilometri da Pescara del Tronto. La memoria corre a quei giorni tragici di agosto del 2016. Io c’ero e non potrò mai dimenticare i corpi esanimi di tante vittime innocenti. C’è un solo modo di onorarle: ricostruire questi luoghi. Presto e in modo sicuro: è l’impegno che mi accompagna quotidianamente nel mio lavoro di assessore alla ricostruzione. Un saluto speciale a Luciana Cortellesi e Bernardina Di Cesare. Due cuori indomiti, appassionati e instancabili".
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