Ascoli-Bari 0-1, un autogol di Cinaglia complica la rincorsa alla salvezza del Picchio
di Redazione Picenotime
martedì 19 aprile 2016
Ascoli Picchio e Bari si sfidano allo stadio "Del Duca" nell'ultimo turno infrasettimanale del campionato di Serie B valevole per la 37esima giornata. I pugliesi vantano 60 punti in classifica e sono reduci da sei risultati utili consecutivi, i bianconeri sono rimasti fermi a quota 42 dopo il rocambolesco ko di Trapani. All'andata si imposero i galletti 3-0 al "San Nicola" con reti di Valiani, Rosina e Maniero.
Mangia conferma la stessa formazione che ha perso 4-3 a Trapani con le uniche due eccezioni di Bianchi al posto dello squalificato Addae e Milanovic al centro della difesa per Mitrea (molto deludente al "Provinciale"). In attacco c'è bomber Cacia sostenuto da Jankto, con un centrocampo a quattro formato da Orsolini, Bianchi, Carpani e Altobelli. Camplone rilancia Maniero in attacco con il supporto di Rosina e Sansone. In cabina di regia c'è Donati al posto dello squalificato Romizi, con Valiani e Dezi mezzali. Difesa a quattro con Donkor, Tonucci, Contini e Jakimovski. Completamente gremita la Curva Sud, oltre 1000 tifosi baresi in Curva Nord, presente in tribuna il magnate malese Datò (che acquisirà il 50% delle quote societarie del Bari) accompagnato dal presidente Paparesta (7896 spettatori totali per 73124 euro di incasso).
In avvio di gara si fa subito male Contini, Camplone è costretto a giocarsI il primo cambio inserendo il centrale Di Cesare. Prima fiammata dei galletti al quarto d'ora, con un vivace Rosina che si inserisce velocemente in area bianconera lasciando partire un sinistro morbido di poco a lato. Gara molto tattica, con il Picchio che prende lentamente le misure alla squadra di Camplone e si affaccia in avanti. Al 27' corner a rientrare dalla destra di Jankto, sale in cielo Cacia che incorna bene sfiorando il palo. Poco dopo la mezzora il Bari passa in vantaggio con un'autorete di Cinaglia nel tentativo di anticipare in area Tonucci su traversone dalla destra di Valiani. Il Picchio prova a ribattere subito prima con un mancino potente di Jankto respinto da Micai e poi un colpo di testa a lato di Orsolini su servizio di Cacia.
Ascoli in proiezione offensiva ad inizio ripresa trascinato dalle percussioni di Orsolini e Jankto, arrivano angoli in serie per il Picchio. Lo stesso talento ceco al 51' ha una buona chance su sponda aerea di Cacia ma il suo sinistro sporco si perde sul fondo. Al 55', sull'ennesimo corner, Milanovic viene trattenuto in area per la maglia da Di Cesare ma Ghersini decide di lasciar correre. Al 63' Mangia getta nella mischia Petagna al posto di un deludente Atobelli, con Orsolini che viene spostato sull'out di sinistra e Jankto sulla destra. Al 70' lancio millimetrico di Cinaglia per Carpani, assist rasoterra per Petagna, provvidenziale l'anticipo di Tonucci. Subito dopo Rosina viene atterrato in area da Lanni dopo un'imbucata di Valiani, lascia correre Ghersini tra le proteste dei giocatori biancorossi (episodio molto dubbio). Al 75' entra Pecorini nelle file bianconere al posto di un acciaccato Cinaglia, Camplone risponde con Di Noia per Jakimovski. A dieci minuti dal termine c'è spazio anche per Perez al posto di un buon Orsolini, Ascoli all'arrembaggio con tre centravanti. Dimarco spinge sulla sinistra, parte un cross velenoso che Micai non legge bene, Di Noia rischia l'autorete ma poi riesce a rimediare in extremis anticipando Cacia. Sul ribaltamento di fronte Sansone si invola tutto solo verso Lanni, parte un sinistro rasoterra neutralizzato splendidamente col piede dal portiere bianconero. Serata no per Ghersini che al minuto 88 non vede un netto fallo al limite dell'area di Tonucci ai danni di Perez che avrebbe partorito un'interessante punizione dal limite. Nel finale di gara ingenuità di Petagna che prima si fa ammonire per proteste poi insiste beccandosi un rosso che lascia il Picchio in 10 per l'assalto finale. Nel primo dei cinque minuti di recupero destro dal dischetto di Bianchi, fa scudo col corpo Tonucci. Tiene botta la difesa di Camplone, per l'Ascoli arriva la settima sconfitta interna stagionale che complica la rincorsa verso la salvezza. Sono sempre 42 i punti in classifica per i bianconeri in vista della prossima trasferta sul campo della Ternana. Al termine della gara attimi di tensione in tribuna centrale con il magnate malese Datò, esagerato nell'esultanza sia sul gol che al triplice fischio finale, che sarebbe stato oggetto di sputi da parte di qualche spettatore di fede ascolana.
TABELLINO E PAGELLE
ASCOLI-BARI 0-1
ASCOLI (4-4-1-1): Lanni 6; Cinaglia 5.5 (75' Pecorini 6), Canini 6, Milanovic 6, Dimarco 6.5; Orsolini 6.5 (81' Perez 6), Carpani 6, Bianchi 6, Altobelli 5 (63' Petagna 4); Jankto 5.5; Cacia 5.5. A disposizione: Svedkauskas, Iotti, Mitrea, Mengoni, Benedicic, De Grazia. Allenatore: Mangia 5.5
BARI (4-3-2-1): Micai 6; Donkor 6.5, Tonucci 7, Contini sv (9' Di Cesare 6.5), Jakimovski 6 (75' Di Noia 6); Valiani 7, Donati 6, Dezi 6.5; Rosina 6.5 (86' Lazzari sv), Sansone 5.5; Maniero 5.5. A disposizione: Guarna, Rada, Gemiti, Defendi, Puscas, De Luca. Allenatore: Camplone 6.5
Arbitro: Ghersini di Genova 4
Rete: 31' aut. Cinaglia
Espulso: 89' Petagna
© Riproduzione riservata
Commenti
Daniel
martedì 19 aprile 2016
Arbitro pessimo, era giusto un pari
Ceascu
martedì 19 aprile 2016
Si perde in casa che è' una bellezza,e voi che seguitate a pontificare Mangia.Poi quel testone di Petagna privo di quoziente intellettivo ci mette il suo e la frittata e' fatta.Seguitamo a giocare come fossimo un castel di Sangro qualsiasi e il bambozzo non lo capisce.Speriamo in po' di fortuna
PRENESTINO BIANCONERO
martedì 19 aprile 2016
Qualcuno dovrebbe spiegare a Lanni che il portiere, qualche volta, può anche uscire a prendere una palla che spiove in area. Sembra il portiere del biliardino: si muove solo sulla linea. Di Marco e Orsolini non sono riusciti a fare un cross in area decente. Petagna, evidentemente, ha deciso che oggi voleva chiudere il campionato: sappia che questo non gioverà alla sua carriera. Stavolta l'impegno agonistico c'è stato, ma la squadra è allo sbando.
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