Ascoli Calcio, Bucchi: “Ho trovato le persone giuste per lavorare. La passione dei tifosi è un grande stimolo”
di Redazione Picenotime
giovedì 27 ottobre 2022
L'allenatore dell'Ascoli Cristian Bucchi, in vista del prossimo impegno di campionato al "Penzo" di Venezia, si è raccontato a tutto tondo sulle pagine dell'edizione odierna della "Gazzetta dello Sport" in un'intervista a cura di Nicola Binda, ripercorrendo le tappe della sua carriera.
"A Sassuolo, in Serie A, avevo sbagliato. Era la società giusta, ma con una squadra che aveva dato tutto e andava ringiovanita, cosa avvenuta l'anno dopo. Con un po' di esperienza in più avrei fatto scelte diverse. A Benevento abbiamo perso la semifinale playoff di Serie B per 5 minuti maledetti, ma dopo una retrocessione c'era la sensazione di dover vincere a tutti i costi e la cosa non ci ha aiutato. Empoli è il mio grande cruccio: un progetto ideale, una squadra tutta nuova anche lì dopo una retrocessione, serviva tempo e non l'ho avuto, è stato strano essere esonerato dopo 12 giornate pur essendo ai primi posti della classifica - ha dichiarato Bucchi -. Sono rimasto fermo quindi 20 mesi, rifiutando proposte di A dal Crotone e dalla B perchè non combaciavano con le mie idee. Non volevo sbagliare, ma non sono stato fermo. Ho collaborato con un fondo inglese per iniziare un percorso con loro a Lugano ed entrare in un circuito di altri club: ho studiato lingue e calcio straniero. Poi mi ha conquistato il progetto della Triestina, anche se era Serie C: se non fosse mancato il patron Biasin, avrei continuato volentieri. Peccato, ma quando mi ha chiamato l'Ascoli ho capito che questo era il posto ideale. Qui ci sono le persone giuste. Dal patron Pulcinelli al ds Valentini. C'è stima reciproca e così si lavora meglio. Non mi devo preoccupare di gestire i rapporti, posso pensare solo alla squadra. Ho capito tante cose. Conta lavorare con le persone giuste, che ti capiscono. Lavoro in team, non da uomo solo al comando. In passato mi preoccupavo di altro, per esempio di non far vedere i tatuaggi che per un allenatore possono non essere il massimo. Adesso non mi importa, faccio l'allenatore e parlo soltanto con il mio lavoro - ha aggiunto il tecnico bianconero -. Conoscevo bene l'ambiente Ascoli grazie alla mia esperienza da calciatore, una piazza calda ed esigente che regala emozioni forti. La passione dei tifosi per me è un grande stimolo, altrochè. Ho ritrovato quella parte di me che si era un po' smarrita dopo Empoli, mi sento più dentro la squadra a livello umano. Come se avessi cominciato ieri ad allenare, invece ho appena festeggiato le 100 panchine in Serie B. Tornare ai playoff? Sottil l'anno scorso è stato protagonista di un cammino straordinario, ma l'ambizione va coltivata con intelligenza. Il livello di questa B è molto alto, ripetersi non è facile, ma con umiltà ci proviamo. Sapendo che se diventi carino e simpatico ti battono tutti. Chi sarà il capocannoniere quest'anno? A bruciapelo dico Coda. L'ho avuto a Benevento, è il top. Ma ce ne sono tanti, veterani e non. Anche nell'Ascoli, certamente. Dionisi? Bisogna solo osservarlo, non è un problema gestirlo. E' un grande leader, non sbaglia mai nei modi. E' un esempio, e noi seguiamo le sue sensazioni. Visto il gol a Bari? Non è normale per la sua età".
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Commenti
thealvaropugnaloni Osimo
giovedì 27 ottobre 2022
Quando siamo tutti compatti società tifoso e soprattutto giocatori i risultati vengono fuori...Si può perdere delle partite..Ma chi entra in campo deve dare sempre il massimo..La maglia va sempre onorata..A volte bisogna accontarsi del pareggio..ASCOLI CALCIO SEMPRE CON TE
Algoritmo
giovedì 27 ottobre 2022
No contentarsi del pareggio ma tutte le partite giocarle alla alla morte fino al 100'!
Caste300
giovedì 27 ottobre 2022
....EPPUR SI MUOVE....DAJE MISTER...QUEST'ANNO TI GIOCHI TANTO
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