Il mondo a colori (o quasi) di Aristotele - Parte 1

di Redazione Picenotime

martedì 12 novembre 2013

Parte ufficialmente un'interessante iniziativa narrativa sul nostro portale. Da oggi, per dieci settimane, gli utenti potranno appassionarsi nella lettura del racconto a puntate “Il mondo a colori (o quasi) di Aristotele” scritto dalla nostra collaboratrice Valeria Lelli. Ogni Martedì analizzeremo e scopriremo a fondo una coinvolgente storia che ci riporta ai difficili anni della Seconda Guerra Mondiale, con tanti spunti di riflessione e parole che toccano l'animo. E allora non ci resta che augurarvi buona lettura!

Estate 1942. Era una giornata tersa e limpida. Ancora pochi giorni e sarebbero iniziati gli esami scritti della maturità. La mia famiglia e il mio fidanzato, Ruben, mi ripetevano che ero brava e che ormai potevo chiudere i libri e rilassarmi. Ma io non ci riuscivo proprio… Volevo prendere il massimo dei voti e iscrivermi alla facoltà di teologia e filosofia di Heidelberg.

Così di fronte a quella giornata impazzita di luce presi in braccio Aristotele, il mio dolce bassotto, e andai al parco davanti casa a rileggere la tesina e a ripassare biologia, materia nella quale non andavo molto forte. Venni incuriosita da un argomento che durante l’anno mi era evidentemente sfuggito: la vista dei cani. Scoprii così che la vista per i cani non è così importante. Il loro essere-nel-mondo si dischiude principalmente tra l’olfatto e l’udito. Dopo aver letto questa pagina guardai Aristotele e gli donai un sorriso. Poi continuai a leggere: “la retina dei cani è in grado di selezionare il colore blu, il viola e il giallo e sfumature di grigio per tutti gli altri colori. Per capire come vedono i cani bisogna partire proprio dalla struttura della retina che è formata da due tipi di cellule: i coni e i bast…” e sul secondo tipo di cellula mi addormentai sognando il mondo a colori (o quasi) di Aristotele.

Venni risvegliata improvvisamente da un temporale e dalle urla di mia madre che mi chiamava dalla finestra di casa: “Nathania, ti prenderai un malanno! Torna immediatamente a casa!!” Ancora assonnata raccolsi in fretta i libri e recuperai Aristotele che giocherellava con la gattina randagia davanti casa. Una volta arrivata a casa iniziai subito a percepire una strana aria negativa...

Il mondo a colori (o quasi) di Aristotele Parte II

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IL BASSOTTO ARISTOTELE

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