Coronavirus, Tommasi: “Calendario compresso per finire stagione”. Malagò: “Giocare a 40°? Non la vedo facile...”
di Redazione Picenotime
venerdì 03 aprile 2020
“Più della metà dei giocatori di Lega Pro, senza dimenticare la Serie D, con lo stipendio paga l’affitto o i mutui e mantiene la famiglia". A dichiararlo stamane a Radio 1 il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi. "Non sono le cifre che uno immagina. C’è poi una parte alta dei professionisti e lì il tema è la patrimonializzazione di gestione delle società di Serie A. I giocatori sono già sulla lunghezza d’onda di capire come si possa sostenere il sistema e come andare incontro alle società, dipenderà molto dal fatto se si tornerà in campo o no. La cassa integrazione su cui lavoriamo riguarda i giocatori con i redditi più bassi, con il minimo contrattuale - ha aggiunto Tommasi -. Ripresa campionati? La voglia e la speranza è quella di poter tornare ad allenarsi e a giocare, si stanno cercando le modifiche regolamentari per poter andare oltre il 30 Giugno con il campionato. Almeno per la Serie A serviranno 45 giorni e le settimane di preparazione per poter concludere tutto. Se si ha questa prospettiva siamo contenti di ripartire. Di sicuro il calendario è compresso per finire la stagione e per decretare i verdetti sul campo”.
Sul tema è intervenuto anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. "Capisco chi dice che sarebbe bello giocare al più presto per finire il campionato. Poi però leggo le ragioni di presidenti che preferirebbero pensare già alla prossima stagione e non me la sento di dargli torto - ha dichiarato Malagò sulle colonne della "Gazzetta dello Sport" -. Il calcio a porte chiuse, con 40 gradi all’ombra con 2 o 3 partite alla settimana... Al momento non la vedo facile, ma capisco chi vuole provarci. Sto constatando, però, che uno dopo l’altro i campionati degli sport di squadra stanno chiudendo. Gravina dice che si riprenderà a giocare entro il 20 Maggio? È una possibilità. Ma oggi nessuno può saperlo per certo. Tampone per tutti prima di ripartire? Per forza! Un eventuale positivo bloccherebbe tutto di nuovo. E attenzione, perché se potranno farlo i calciatori dovranno poterlo fare tutti, altrimenti chi arginerà le polemiche?”.
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