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Coronavirus, Ulivieri: ''Spero che protocollo venga alleggerito. Il ritiro forzato è inutile''

di Redazione Picenotime

lunedì 18 maggio 2020

"Spero che il protocollo venga alleggerito un po’. In questa situazione vedo molti problemi di realizzazione. Il ritiro mi pare una forzatura, anche perché andrebbe considerato ciò che è accaduto prima: tutti siamo stati rinchiusi due mesi in casa. Farei appello invece al senso di responsabilità di ognuno di noi pr la cura della propria salute. Responsabilità civili e penali? La nostra salute è una responsabilità. Se tutti si rispetta uno stile di vita consono, l’ambiente resta sano senza bisogno di clausure". Parole del presidente dell'Associazione Italiana Allenatori di Calcio Renzo Ulivieri alla "Gazzetta de Mezzogiorno".

"Il pensiero degli allenatori? Ma fra di noi abbiamo parlato molto. Abbiamo un principio: siccome si fa parte della Federazione, quello che noi pensiamo cerchiamo di farlo arrivare alla stessa federazione, assieme alle altre componenti. Sennò si regala l’immagine di un mondo diviso, nel quale ognuno fa per conto suo. Le nostre perplessità sono arrivate a destinazione, ve lo garantisco. Se c’è un contagiato si fermano tutti. Anche questo non mi convince. Come si fa? Diventa difficile. Il campionato partirebbe già morto. All’interno del nostro mondo ci saranno contagiati, ma credo sia meglio fare come in altre parti del mondo. Direi che in Germania hanno scelto una buona linea. Ecco, torno al concetto precedente, al senso di responsabilità. Facciamo il ritiro in casa, che è una quarantena. Inutili i mega ritiri. Stare a casa e stare attenti alla propria vita quotidiana. Un modo diverso di costruirsi un mondo chiuso, ma allo stesso tempo più gestibile. Comporterebbe ovviamente rivedere il capitolo sulle responsabilità dei medici - ha aggiunto Ulivieri -. Cambieranno abitudini con un'eventuale ripartenza in estate con gare ogni tre giorni? Dovranno per forza cambiare. Due mesi di allenamenti a casa, è poca roba. Servirà molta attenzione, curare i particolari. Super lavoro e super studio della nuova realtà. Ma al giorno d’oggi gli staff tecnici pensano a tutto. Il personale italiano è di ottimo livello. Favorevole ai 5 cambi? Sì, nel modo più assoluto. Calcio a porte chiuse? E' un altro calcio. Il pallone ha bisogno del pubblico, non se ne può fare a meno. C’è stata anche una rimostranza delle tifoserie europee. Capisco. Però ora è così. Il tifo per una squadra è sentimento, se siamo costretti facciamolo da casa. È come l’amore per una donna: vale anche da lontano, c’è poco da fare. Se si ama, si ama. Come saranno salvaguardati i contratti in essere delle fasce più deboli? Nel calcio non tutti guadagnano tanti soldi e noi dobbiamo proteggere proprio loro in particolare. Non si può discutere di chi prende cifre inferiori a 1500 euro. Non mi riferisco solo ai tecnici, ma ai lavoratori del calcio in generale. C’è la cassa integrazione è vero, ma se non arriva bisognerà integrare. Stiamo parlando di nulla nell’economia di una società di calcio. È uno sforzo che va fatto. Per chi ha stipendi più alti, vedremo, è un discorso diverso, un discorso di giustizia sociale".


Renzo Ulivieri

Renzo Ulivieri

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